“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara ama Giovanni Bovio più di David Bowie
La proposta di un nostro lettore, che noi abbiamo raccolto, ha prodotto risultati sorprendenti: il capoluogo adriatico vuole tenersi il filosofo di Trani
PESCARA AMA GIOVANNI BOVIO PIU' DI DAVID BOWIE: QUESTO E' SICURO. La città di Pescara ama il filosofo pugliese Giovanni Bovio più del musicista inglese David Bowie. Questo è quanto emerso in seguito al nostro articolo "Pescara: viale Bovio o viale Bowie?", nato da un suggerimento di un nostro amico lettore e sviluppato dalla nostra redazione all'indomani della morte di David Robert Jones. Molti lettori hanno scritto sulla nostra pagina Facebook commentando con frasi e ragionamenti di ogni tipo. "Ma David Bowie quando mai ci è venuto a Pescara?", come se Petrarca, Boccaccio e Dante, o Einstein, o Pirandello avessero fatto altrettanto. Oppure "A Londra non c'è mica una strada dedicata a Totò o Modugno...." perchè chiaramente quello che fanno gli altri è meglio e bla bla bla o suggerendo qualcosa tipo "Pescara fa schifo".
TRIONFANO SEMPRE LORO. È il trionfo della Pescara ‘radical’, quella del pessimismo cosmico e del tanto peggio tanto meglio, che gode nel crogiolarsi in una ‘aurea mediocritas’ di cui noi, francamente, faremmo volentieri a meno. Ci sono stati tuttavia anche alcuni personaggi pubblici, come sindaci o governatori, che ci hanno contattato complimentandosi con frasi del tipo: "Fin qui la miglior battuta giornalistica dell'anno". Come sempre il dibattito è cosa gradita e utile perché spesso conduce a rivelazioni insospettabili. Ebbene, noi abbiamo fatto una scoperta incredibile (almeno per noi che non lo conoscevamo) e anche sorprendente se così si può dire. Pescara ama Giovanni Bovio, filosofo, giurista, politico e massone militante che si dice non abbia mai messo piede dalle nostre parti (come Dante Alighieri, Marco Polo, Petrarca e Raffaello, mentre Caravaggio forse sì). Dunque, davanti alla volontà del Popolo, ritiriamo (pro tempore) la proposta "glam" di dedicare una via al compianto Duca Bianco e torniamo convocare le conferenze stampa in viale Bovio, sala azzurra, palazzo della Regione Abruzzo, luogo di potere come potente era stato il filosofo di Trani, che però strizzava l'occhio al Re Piemontese.
NIENTE 'DUCA BIANCO' (E CHI SE NE FREGA DI ANDREA PAZIENZA!). Preferiscono, dunque, Bovio? Non possiamo che esserne lieti, trattandosi di un "sistematizzatore dell'ideologia repubblicana" oltre che deputato al Parlamento del Regno d'Italia, che definiva la Repubblica come utopia e si dichiarava “utopista”. Tutto ciò accadeva durante il regno di Umberto I (1878-1900), ucciso in un attentato dall'anarchico Gaetano Bresci. Curioso – o avvilente, a seconda dei casi – è però il fatto che Pescara sia riuscita in un piccolo grande 'capolavoro': dedicare un mezzo viottolo al grandissimo Andrea Pazienza, che in questa città ci aveva vissuto per davvero, mica come Giovanni Bovio (o Bowie). Lui, al confronto, avrebbe meritato come minimo un'autostrada…
Nicola Chiavetta