“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara: viale Bovio o viale Bowie?
La nostra proposta per far sì che anche il capoluogo adriatico ricordi il Duca Bianco, scomparso pochi giorni fa
WE CAN BE HEROES JUST FOR ONE DAY. Soltanto un lettore creativo poteva scrivere al giornale più originale d'Abruzzo (cioè il nostro, e scusate l'autoreferenzialità ma ci copiano ogni giorno titoli, articoli e soprannomi) per suggerire una simile idea, che solo a una veloce lettura potrebbe sembrare banale. E invece, se ci si riflette, non è così assurdo pensare di cambiare il nome di viale Bovio, a Pescara, in viale Bowie quando tutto il mondo è in lutto per la morte di Ziggy Stardust. Noi siamo assolutamente a favore: vuoi mettere convocare la conferenza stampa sul Masterplan nella sede della Regione Abruzzo in viale Bowie, anziché Bovio (Giovanni), personalità che - con tutto il rispetto - nessuno conosce? Che ne dici, presidente Luciano D'Alfonso? La diamo una "spintarella" topografica, con un bel un tocco alternativo e glam, al Comune delle targhe alterne? Sarebbe anche una bella trovata di marketing, dato che l'Abruzzo non lo conosce ancora nessuno, nemmeno in Italia, e anche il signor Bovio, illustre filosofo del '900 nato però a Trani, potrebbe certamente capirne le ragioni.
CHANGES. E' indubbio che l'improvvisa scomparsa di David Robert Jones (questo il suo vero nome) abbia provocato - e continui a provocare - tanto scalpore. Tutto questo rumore non c'è stato quando sono scomparsi, negli ultimi tempi, altri grandi del rock. La spiegazione è molto semplice: il Duca Bianco, complici le sue molteplici trasformazioni (sia musicali che di look), sembrava immortale. Davvero, come un alieno caduto sulla terra, si pensava che il buon Bowie non dovesse lasciarci mai. L'esistenza, però, prima o poi presenta sempre il suo conto. Ciò che resta per sempre è la musica, e non a caso sono già iniziati i preparativi per un mega tributo live all'artista inglese che si terrà il 31 marzo alla Carnegie Hall di New York.
THE MAN WHO SOLD THE WORLD. Dicevamo che spesso si ha l'impressione che un cantante non debba lasciarci mai. E' un po' il divismo che fa parte da sempre delle icone rock e che, prima dell'interprete di "Heroes", ha riguardato altri idoli che credevamo eterni, da Jim Morrison al vecchio Lemmy dei Motorhead, deceduto poco prima di Capodanno. E invece non bisogna mai dimenticare che dietro a una star si nasconde sempre un uomo, un essere umano e, come tale, mortale. Ecco perchè una bella viale Bowie a Pescara ci starebbe proprio come il cacio sui maccheroni. Pensiamoci. Intanto l'associazione culturale PiùAbruzzo lancerà una petizione online affinchè questa, che per il momento è solo un'idea "coraggiosa", diventi anche una cosa reale.
Nicola Chiavetta