“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Di Lorenzo: "Azione legale contro di me? Appresa dalla stampa"
Arriva la replica dell'ex vice presidente della Honda Italia in merito alla notizia dei giorni scorsi
LA RISPOSTA DI SILVIO. "Sono spiacevolmente sorpreso e amareggiato per aver dovuto apprendere dai giornali, dal web, dalla tv, di un'azione legale nei miei confronti, prima ancora di ricevere alcuna citazione: non comprendo questo iter, non ci sono abituato ma mi riservero' di difendere e tutelare la mia immagine professionale lesa in questi giorni nelle dovute sedi". E quanto scrive in una nota Silvio Di Lorenzo, ex vice presidente della Honda Italia fino al 2012, in merito alla notizia - confermata dal management attuale dell'azienda lunedi' mattina in un incontro sindacale con la Uilm Chieti Pescara - di una richiesta di risarcimento danni a suo carico per forniture commissionate durante la sua gestione che avrebbero creato un consistente danno all'azienda.
DI LORENZO DAL PARADISO ALL'INFERNO. "Dopo 64 anni di lavoro, di impegno, di ostacoli superati e di obiettivi raggiunti, non immaginavo di diventare oggetto di articoli di cronaca giudiziaria", scrive Di Lorenzo. "Desidero, pero', ricordare un pezzo significativo della storia e dei risultati ottenuti dalla Honda dove sono entrato nel 1982, quando si producevano 10.000 moto all'anno con 200 dipendenti: tra il 2006 e il 2008 abbiamo raggiunto una produzione di 170.000 moto/scooter all'anno, 700.000 motori power, 780 milioni di fatturato con circa 1.000 dipendenti e un indotto di circa 20 aziende con 100 milioni di sub-fornitura. Oggi sento parlare di 50.000 pezzi all'anno per prodotti di ben altra tecnologia, di fermi produttivi per mancanza pezzi, di cassa integrazione e dello stabilimento produttivo completamente staccato dalle vendite. Io mi prendero' le mie eventuali responsabilita', ma nascondere l'attuale situazione di stallo, le evidenti difficolta', addossando le colpe ad altri o addirittura alle scelte di Confindustria su varie nomine, non mi sembra il modo giusto di affrontare il problema".
"UN PERCORSO ANOMALO". Per Di Lorenzo, tutta questa vicenda ha avuto "un percorso anomalo, tra annunci, smentite, silenzi: non amo le ambiguita' e le situazioni che danno adito a interpretazioni spesso sbagliate. Per questo ho deciso di scrivere una lettera al Presidente della Honda Italia, ricordandogli e spiegandogli che le scelte e le decisioni aziendali sono state condivise negli anni con altri 9 dirigenti italiani (responsabili di tutte le divisioni aziendali), con il Comitato Esecutivo aziendale, con il CdA della Societa', con il Collegio Sindacale e la Societa' di Revisione e Certificazione".
Gli Indipendenti