“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Zeman? Un diamante pazzo!
A Marassi show degli dei del calcio: doppio Caprari (che goal!) e Immobile. Le pagelle dei biancazzurri (Romanzo)
IL MIRACOLO DI ZEMAN - Negli ultimi mesi ci è successo di tutto. Anche quando ogni cosa sembrava ok. E per rovinarti la festa ecco che accadeva sempre qualcosa. Morti premature nel team (Franco), muscoli cardiaci che s’infettano (Moro), l’esecuzione di un fedelissimo per mano di un killer (Domenico). Ieri persino un terremoto ed un attentato “vigliacco”. Ma tutto ciò non è bastato per fermare il super Pescara lanciato come un missile verso il paradiso del calcio. 700 innamorati pazzi hanno raggiunto Genova come potevano: via aerea, via rotaia, via macchina, persino con l’autostop. Figuriamoci se 11 blucerchiati potevano qualcosa contro il Delfino più forte di sempre: il Pescara allenato dal guru Zdenek Zeman. Già al 30esimo minuto a Marassi si sentiva solo «Che bello è…. Quando esco di casa …. Per andare allo stadio a vedere il Pescara!». A Genova si dice che piovesse. In realtà – noi di Abruzzo Independent ne siamo convinti! - quelle gocce erano le lacrime degli dei del calcio per celebrare il ritorno in A dello “spettacolo”. Caro mondo del calcio siamo tornati, ve ne siete accorti? Noi siamo quelli con la luce di diamante negli occhi: quelli di Zeman!
Anania: voto 7,5. Tra il palo di Marassi, le sue manone e Verratti, il pallone della Nike, oggi, non sarebbe mai entrato! Fenomenale sul (porno)rigore, concesso dall’arbitro Tommasi. Luca c’era e ci sarà. Meno male!
Balzano: voto 7,5. Antonio ama Pescara, Pescara ama Antonio. Gioca col chiodo fisso in testa: obbedire agli ordini del maestro Zeman. Chiude da paura un diagonale del baby Pozzi. Fenomeno
Capuano: voto 7,5. Difende la porta di Luca Anania col ruggito agghiacciante del leone africano: Marco sta a Marassi come il “re della forsesta” al parco nazionale del Serengeti. Per lui valgono le stesse attenzioni che si devono avere con i “cavalli di razza”. Regale!
Brosco: voto 7,5. Avrà toccato 7/8 palloni, ma aveva una missione da compiere: non sbagliare nulla! Così è stato sotto la pioggia di Marassi. E lui c’era. Meritevole!
Bocchetti: voto 7,5. Da quando c’è lui la difesa del Delfino – fatta eccezione per Livorno - non prende più goal. Che sia dotato di un’intelligenza superiore? Forse Zeman l’ha benedetto di notte sull’altare del 4-3-3.
Cascione: voto 7,5. “Giraffa impazzita” entra a Marassi con la fascia di capitano del Pescara. Il suo coraggio è commovente: spende ogni frammento di cuore (oltre che la sua forza fisica) per portarci in serie A. Con lui anche all’inferno!
Verratti: voto 9. Al 19esimo minuto Marco “Volto Santo” decide che è il momento del miracolo. Prima guarda Il cielo, poi Gastaldello. Gli dice: «Spostati infedele!». Ed è subito gol. Poi, come difende? Sembra Pirlo (l’abbiamo scritto prima di tutti!), ma gioca a Marassi come Daniele De Rossi. Meditate gente, meditate!
Nielsen: voto 7. Tratta la palla con la stessa grazia con cui un “taglialegna” usa la sega elettrica. Matti (il suo nome) ha l’anima nei polmoni ed il cuore nelle gambe. Ernesto “Che” Guevara l’avrebbe voluto nella spedizione in Bolivia. Cuore impavido!
Caprari: voto 8 - Gianluca Caprari è l’Angelo vendicatore della nostra gente. Gioca per volere divino (Zeman) ed il motivo è chiaro: una doppietta per mandare all’inferno i nostri nemici. Il secondo gol, poi, è una magia che qualcuno si è tatuato sulla pelle. Metafisico. (24’ St. Sansovini: voto 7,5. Il voto è per tutto quello che ha fatto durante questa stagione: gol, assist e l’amore per la maglia del Pescara)
Immobile: voto 7,5. Romero pensava che Immobile potesse significare qualcosa che non si muove. Mai errore fu più grave! Il nome stampato sulla maglia n.17 del Pescara è quello del capocannoniere della Serie B: 29 goal. Un killer!
Insigne: voto 7. La ali di una farfalla sono meno sensibili dei suoi piedi. Se il Pescara è così, tanto lo deve ai suoi 1,63 cm di talento puro. Assist, veroniche, accelerazioni a 220 Km/h, tiri “drammatici” come se fossimo in uno spot Tv. Lorenzo è “Il Magnifico” (41’ St Kone: Moussa abbatte Obiang a pochi minuti dalla fine. Perché? Così doveva essere. Ci piacerà anche l’anno prossimo)
Romanzo