“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Zagat Alessandrini "querela facile". Ma l'insulto secondo Vittorio Sgarbi bisogna meritarselo
Il sindaco di Pescara agisce contro 30 persone che lo hanno insultato. In larga parte si tratta di offese collegate al famoso divieto di balneazione
IL SINDACO DI PESCARA QUERELA PER INSULTI (LA NOSTRA OPINIONE). E' una brutta storia (perchè farà delle vittime). Purtroppo c'è da dire che la rete (dunque non solo Pescara) è anche piena di babbei e che tutto quel che succede su facebook è noto a tutti. Noi che scriviamo un giornale, tanto per fare un esempio (scemo), siamo bersaglio quasi quotidiano di un oceano di bipedi che, un po' per stupidità un po' perchè interessate, tramutano le loro frustranti opinioni/richieste in insulto non appena si accorgono che non possono raggiungere l'uva. Chiaramente noi ce ne sbattiamo ma quando costoro arrivano anche a rubare la tua identità per fare propaganda allora ecco che le cose cambiano. Lì, in quel caso, si rende necessario l'intervento della giustizia inutile e probabilmente forse anche ingiustificatoquando si tratta, invece, di insulto. Ma noi siamo noi (un giornale scemo) e appunto agiamo secondo la nostra sensibilità che è diversa da quella dell'avvocato Marco Alessandrini, sindaco di Pescara, che ha appena comunicato all'Ansa di avere querelato 30 persone. Il motivo? Tra gli insulti personali e offese figuravano in larga parte quelle "collegate al caso riguardante la gestione della balneazione". Proprio oggi, tra l'altro, Zagat Alessandrini era in tribunale per rendere la propria testimonianza nell'ambito della causa civile intentata dal politico pescarese Gianni Teodoro, il quale come tutti sappiamo ha avanzato una maxi richiesta di risarcimento danni, da 250 mila euro, nei confronti del capogruppo comunale del M5s Enrica Sabatini. Sarà un caso anche questo? Difficile dirlo ma è certo che la violenza verbale, scatenata in Italia dal leader dei Cinquestelle Beppe Grillo, aggiunta alle diaboliche potenzialità della rete, non hanno aiutato il clima già feroce di questo paese esacerbato dal virus dell'odio e della denigrazione del prossimo. Mentre scriviamo questo articolo - pechè noi scriviamo così, come ci pare e piace e diamo pure i soprannomi (che poi ci copiano) - ci vengono però in mente le audaci parole del critico d'arte Vittorio Sgarbi e che, al di là di ogni ragionevole dubbio, ben rappresenta l'intellettuale di riferimento di questo paese. "Adesso che è stato depenalizzato l'insulto - spiega uscendo dalla trasmissione cui era stato invitato per parlare del caso Quarto, della preunta onestà a prescindere e del sindaco dimissionario Rosa Capuozzo - non vale nemmeno più la pena di usarlo... perchè anche gli insulti - conclude Sgarbi - occorre meritarseli". Ecco, caro sindaco Alessandrini, vediamola così dal lato positivo che è sempre meglio.
(O no?)
Marco Beef