“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
XVII° Legislatura (Welcome!)
Bersani ci prova «venga ad insultarmi in Parlamento». Grillo: «E' uno stalker politico. Ci lasci in pace»
GRILLO ATTACCA BERSANI: «FA STALKING» Non si piega di una virgola il leader del Movimento 5 Stelle in risposta agli appelli "governativi" del N.1 del Partito Democratico. «Bersani è uno stalker politico», ha scritto Beppe Grillo sul suo blog in un articolo dal titolo "Bersani morto che parla". «Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, - aggiunge Grillo - come al suo posto farebbe chiunque altro. E' riuscito persino a perdere vincendo. Bersani - prosegue - ha passato gli ultimi mesi a formulare giudizi squisitamente politici come "Fascisti del web, venite qui a dirci zombie" oppure "Con Grillo finiamo come in Grecia" e ora questo smacchiatore fallito ha l'arroganza di chiedere il nostro sostegno. Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri)». Parole durissime che non lasciano spazi ad accordi di qualsiasi natura. A peggiorare le cose anche Nichi Vendola, il braccio sinistra de Pd, ha chiuso le porte ad un governissimo Pd+Sel+Grillo.
LE CONSULTAZIONI, LE SCADENZE E IL VOTO. In questa fase il leader pro tempore del Partito Democratico Pierluigi Bersani sta tentando una mediazione difficilissima nel rispetto - va detto - di quanto previsto dalla Costituzione. «Venga in Parlamento a dirci cosa vuole fare - ha detto il candidato premier del Pd a Grillo - anche ad insultarci». Questa fase esplorativa (o di consultazione) dovrebbe portare alla nomina di un Esecutivo, quello della XVII° Legislatura - che porti male il numero? - ma per farlo è necessario, entro il 15 marzo, nominare anche i presidenti di Camera e Senato. E, poi? C'è la partita del Quirinale, la prima carica dellpo Stato, mica bruscolini. A maggio, infatti, scadrà il settenato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e prima di fare alcunchè - ad esempio modificare la legge elettorale o scogliere le camere - sarà necessario che 2/3 del Parlamento convergano su un nome. Ma chi? Si è detto dell'abruzzese Gianni Letta, Dario Fò si è tirato fuori, e nelle ultime ore si è autocandidato anche Silvio Berlusconi. Insomma lo "scenario" è da caos stratosferico. Funzionerà il modello Sicilia, come auspicato da Grillo, oppure ci troveremo dinanzi ad una paralisi costituzionale provocata da questa vergognosa e infame legge elettorale?