Violenza sulle donne. Ecco cosa succede in Italia

Il report della Polizia di Stato sui reati da codice rosso. Nell’articolo analisi e statistiche di un ‘fenomeno’ che infetta la società

Violenza sulle donne. Ecco cosa succede in Italia

Nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale è istituito, ai sensi dell’art. 8 della Legge 1° aprile 1981, n. 121, il Centro Elaborazione Dati che “provvede alla raccolta, elaborazione, classificazione e conservazione delle informazioni e dei dati”. Il Centro Elaborazione Dati rappresenta la fonte primaria per il monitoraggio delle attività delle Forze di polizia e dei diversi fenomeni delittuosi sul territorio.  

Il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, quale polo per il coordinamento informativo e per l’analisi interforze dei fenomeni criminali, attraverso i dati acquisiti dal Sistema di Indagine (SDI), integrati con le informazioni che pervengono degli Uffici territoriali delle Forze di polizia, nonché da notizie acquisite dalle c.d. fonti aperte, elabora documenti di analisi sui reati afferenti la c.d. violenza di genere nonché studi e approfondimenti tematici sugli omicidi volontari con vittime donne.

Nello specifico vengono in primo luogo analizzati alcuni delitti, i c.d. reati spia o reati sentinella, che sono spesso già parte integrante della violenza di genere, ovvero possono costituire un campanello d’allarme del fenomeno: sono considerati tali gli atti persecutori (art. 612 bis c.p.), i maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.), le violenze sessuali (art. 609 bis, 609 ter, e 609 octies c.p.) e alcune fattispecie delittuose introdotte con la legge n. 69 del 19 luglio 2019, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, che ha, inoltre, ampliato il sistema di tutele per le donne vittime di violenza di genere.  

In particolare, con riferimento a suddetta legge, nota anche come “Codice rosso”, vengono analizzati i dati relativi ai reati di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art. 387 bis c.p.), diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612 ter c.p.), costrizione o induzione al matrimonio (art. 558 bis c.p.) e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art.583 quinquies c.p.), al fine di approfondirne l’andamento.  

Per quanto attiene alle donne uccise, non viene effettuata un’analisi dei “femminicidi” in quanto tale definizione, pur costituendo un termine di uso comune per indicare gli omicidi con vittime di genere femminile compiuti come atto estremo di violenza misogina, non trova corrispondenza in una fattispecie codificata nel nostro ordinamento giuridico e si presta, pertanto, ad interpretazioni.

L’esame viene, quindi, sviluppato sugli omicidi volontari, attraverso lo studio e l’analisi di tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono confrontati ed integrati attraverso le fonti aperte e con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.

I dati raccolti sugli omicidi volontari rivestono un carattere operativo in quanto sono suscettibili di variazione in relazione all’evolversi dell’attività di polizia e delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria; in ragione di ciò il Servizio Analisi Criminale periodicamente provvede al loro confronto e aggiornamento con i dati del Sistema di Indagine (SDI). L’esame degli elementi informativi acquisiti permette di ricostruire la dinamica dell’evento, il movente, l’ambito in cui si è svolto il delitto e le eventuali relazioni di parentela o sentimentali che legavano i soggetti coinvolti.

La promulgazione della legge 5 maggio 2022, n. 53 recante “Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere”, ha, inoltre, segnato un passaggio epocale, che si pone nell’ottica del potenziamento e del coordinamento nella raccolta dei dati sullo specifico tema, perseguendo l’obiettivo di meglio comprendere il fenomeno anche al fine di fornire un più puntuale supporto al Decisore nell’elaborazione delle strategie di prevenzione e contrasto.  

In particolare, in adempimento delle disposizioni di cui all’articolo 5 della predetta legge, la Direzione Centrale della Polizia Criminale ha sviluppato le attività propedeutiche a dotare la Banca dati SDI di funzionalità che consentano, con riguardo a numerose fattispecie di reato, qualora si tratti di violenza di genere, la raccolta di specifici dati utili a definire la relazione autore-vittima, attraverso un “set minimo” di “modalità” relazionali3 ed eventuali ulteriori informazioni qualora note. Tra queste ultime rientrano l’età e il genere degli autori e delle vittime, la relazione che intercorre tra loro, le informazioni sul luogo dove è avvenuto il fatto, la tipologia di arma eventualmente utilizzata, la consumazione del reato in presenza sul luogo del fatto dei figli degli autori o delle vittime e se la violenza è commessa unitamente ad atti persecutori.  

La nuova procedura per la raccolta dei dati è operativa a partire dall’1 gennaio 2024, ed è accompagnata da una specifica attività di formazione da parte delle singole Forze di polizia, sulla base di una nota d’indirizzo con allegata “istruzione operativa” elaborati dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale.  

Verrà, quindi, progressivamente potenziata l’analisi dell’andamento della specifica delittuosità, che costituisce un valido strumento anche per valutare l’impatto della normativa e come essa riesca a rendere più immediate e incisive le misure di protezione a sostegno delle vittime vulnerabili.  

Molti degli elaborati di analisi prodotti non sono condivisi soltanto con le Autorità e le Istituzioni interessate al fenomeno, ma vengono anche pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, a disposizione dei media e di tutti i cittadini che desiderino essere informati sulla problematica in questione.  

L’analisi criminologica della violenza di genere, infatti, consente anche di offrire delle chiavi di lettura per una comprensione più approfondita del fenomeno, restituendo la dimensione reale dell’agire criminale contro le donne, dando contezza dell’azione comune nel contrasto al fenomeno, e contribuendo a una generale sensibilizzazione sull’esistenza e le caratteristiche di tale violenza, che si qualifica come una problematica di civiltà la quale, a fianco e forse prima ancora di un’azione di contrasto, richiede una crescita culturale e una presa di coscienza collettiva attraverso l’impegno corale di tutti gli attori sociali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA VIOLENZA DI GENERE  

 

 

 

La violenza contro le donne costituisce un ambito particolare che, per sua stessa natura, non è legato alle normali dinamiche criminali, rendendo quindi opportuna una particolare metodologia di approfondimento.

REATI SPIA

 

Per avere una chiara percezione del fenomeno della violenza contro le donne, un’analisi specifica viene quindi dedicata, in primo luogo, ai cosiddetti reati spia o reati sentinella, ovvero a quei delitti che sono ritenuti i possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna: sono ritenuti tali gli atti persecutori (art. 612-bis c.p.), i maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.) e le violenze sessuali (art. 609-bis, 609-ter e 609-octies c.p.); queste ultime, particolarmente gravi e certamente parte integrante della violenza di genere, vengono accorpate con i reati spia solo per esigenze di logica espositiva.

In particolare, nel triennio in esame, con riferimento ai reati commessi, si evidenzia, per tutte le fattispecie in esame, un trend in progressivo e costante incremento nel corso degli anni, ad eccezione di un lieve decremento degli atti persecutori in flessione in relazione all’anno 2022.

L’analisi inoltre si concentra nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2024, confrontato con l’analogo semestre del 2023.

Nello specifico si registra una diminuzione sia degli atti persecutori, che da 9.359 scendono a 8.592 (-8%), che delle violenze sessuali che da 2.991 passano a 2.923 (-2%); mentre aumenta il numero dei maltrattamenti contro familiari e conviventiper cui si registra un incremento (5%), passando da 11.808 a 12.424.

Va precisato che si tratta di un trend da verificare nel prosieguo, in quanto si tratta di dati non consolidati e suscettibili di variazione in incremento, tenuto conto anche del ridotto tempo intercorso dalla conclusione del semestre.

Numero reati commessi in Italia e incidenza % vittime di genere femminile. (Dati fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 quindi suscettibili di variazioni)

 

Descrizione reato

2021

2022

2023

Gen - Giu 2023

Gen - Giu 2024

 

Reati

commessi

Inc %

Vittime

donne

Reati

commessi

Inc %

Vittime

donne

Reati

commessi

Inc %

Vittime

donne

Reati

commessi

Inc %

Vittime

donne

Reati

commessi

Inc %

Vittime

donne

ATTI PERSECUTORI

18.724

74%

18.671

74%

19.538

75%

9.359

74%

8.592

74%

MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI

23.728

82%

24.570

81%

25.260

81%

11.808

81%

12.424

81%

VIOLENZE SESSUALI

5.274

92%

6.291

91%

6.230

91%

2.991

91%

2.923

91%

Per quanto attiene alle vittime delle fattispecie di reato monitorate nel triennio in esame

(2021-2023), l’incidenza di quelle di genere femminile risulta pressoché costante, attestandosi tra il 74 ed il 75% per gli atti persecutori, tra l’81 e l’82% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori intorno al 91% per le violenze sessuali.

Il grafico sottostante permette di visualizzare come, sia nel triennio che nei periodi parziali considerati, il reato maltrattamenti contro familiari e conviventi evidenzi un trend in crescita, mentre si regista un lieve decremento per le violenze sessuali nel 2022 rispetto al 2023 e nei semestri esaminati. Gli atti persecutori, invece, evidenziano nel triennio un trend lievemente in aumento, mentre nel periodo parziale considerato un decremento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONTRASTO AI REATI CORRELATI ALLA VIOLENZA DI GENERE

 

La tabella sottostante evidenzia come, dal 2021 al 2023, l’azione di contrasto ai delitti in argomento abbia fatto registrare un tendenziale incremento.

I dati relativi alle segnalazioni a carico dei presunti autori noti, infatti, mostrano, nel triennio, un incremento, rispettivamente del 6% per gli atti persecutori, dell’11% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e del 15% per le violenze sessuali.

 

Segnalazioni a carico dei presunti autori noti

(Dati di fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 e quindi suscettibili di variazioni)

 

Descrizione reato

2021

2022

2023

Gen - Giu 2023

Gen - Giu 2024

ATTI PERSECUTORI

17.059

17.113

18.043

8.413

9.911

MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E

CONVIVENTI

25.022

26.033

27.659

12.955

15.924

VIOLENZE SESSUALI

5.068

5.766

5.834

2.880

3.031

 

Tale trend si conferma anche dal raffronto tra il primo semestre 2024 (Gennaio – Giugno

2024) e l’analogo periodo del 2023. In particolare per gli atti persecutori si registra un aumento delle segnalazioni a carico dei presunti autori noti pari al 18%, per i maltrattamenti contro familiari e conviventi pari al 23% e per le violenze sessuali pari al5%.

Occorre, inoltre, sottolineare la necessità di una verifica successiva, trattandosi per il 2024 di dati non consolidati e suscettibili di incremento dovendosi tenere conto anche dei tempi necessari allo sviluppo delle attività di indagine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CODICE ROSSO

 

Nel presente paragrafo vengono analizzati, per i medesimi periodi, i reati introdotti dal cosiddetto Codice rosso (legge 19 luglio 2019, n.69).  

I dati evidenziano un trend in costante crescita per laviolazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art.387-bis c.p.). Per quanto riguarda la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art.612-ter c.p.) e la costrizione o induzione al matrimonio (art.558-bis c.p.) si registra un andamento ondivago: dopo una lieve diminuzione nel 2022, segue un aumento, rinvenibile anche nei periodi parziali esaminati. Diverso andamento si rileva, invece, per la deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art.583-quinquies c.p.), che, dopo un aumento nel 2022, evidenzia una diminuzione nel 2023 e nel periodo dei semestri raffrontati.

 

 

 

In termini percentuali i dati fanno, registrare, nel triennio, un generale aumento: per la costrizione o induzione al matrimonio del 21%; per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa del 18%; per la deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso del 3%; per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente esplicitidell’1%.

Infine, confrontando il periodo Gennaio – Giugno 2024 con l’analogo semestre del 2023, si sottolinea che vi è un generale progressivo aumento dei casi registrati per tutte le fattispecie in esame, ad esclusione del delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, per il quale invece emerge un lieve calo (-9%).

La tabella sottostante mostra la prevalente incidenza delle vittime di genere femminile per la delittuosità in esame (in particolare per la costrizione o induzione al matrimonio), tranne che per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art.583-quinquies c.p.).

Analizzando, invece, i dati relativi alle segnalazioni a carico di presunti autori noti, la tabella sottostante evidenzia che, nel corso del triennio, l’azione di contrasto ha visto un aumento per le

Numero reati commessi in Italia e incidenza % vittime di genere femminile. (Dati fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 e quindi suscettibili di variazioni)

 

 

Descrizione reato

2021

2022

2023

Gen - Giu 2023

Gen - Giu 2024

 

Reati commessi

Inc %

Vittime donne

Reati commessi

Inc %

Vittime donne

Reati commessi

Inc %

Vittime donne

Reati commessi

Inc %

Vittime donne

Reati commessi

Inc %

Vittime donne

COSTRIZIONE O INDUZIONE AL MATRIMONIO

24

96%

14

86%

29

96%

9

89%

13

89%

DEFORMAZIONE ASPETTO DELLA PERS. MEDIANTE LESIONI PERM. AL VISO

91

23%

104

26%

94

17%

44

13%

40

28%

DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO SESSUALMENTE ESPLICITI

1.395

70%

1.232

66%

1.405

62%

620

62%

698

67%

VIOLAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI ALLONTANAMENTO DALLA CASA

FAMILIARE E DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI

FREQUENTATI DALLA PERSONA OFFESA

2.181

84%

2.529

81%

2.575

83%

1.170

82%

1.540

83%

violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa pari al 20%, e per il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso pari al 32%. Diminuiscono, invece, le segnalazioni a carico dei presunti autori noti per i reati di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (-6%) e costrizione o induzione al matrimonio (-3%).

Nel primo semestre del 2024 rispetto all’analogo periodo del 2023, invece, si registra un aumento dell’azione di contrasto per tutte le fattispecie considerate, ad esclusione per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (-5%).

 

Segnalazioni a carico dei presunti autori noti

(Dati di fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 e quindi suscettibili di variazioni)

 

 

Descrizione reato

2021

2022

2023

 

Gen - Giu 2023

Gen - Giu 2024

COSTRIZIONE O INDUZIONE AL MATRIMONIO

34

34

33

 

14

27

DEFORMAZIONE ASPETTO DELLA PERS. MEDIANTE LESIONI

PERM. AL VISO

97

137

128

 

63

60

DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO SESSUALMENTE ESPLICITI

728

574

683

 

326

419

VIOLAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI ALLONTANAMENTO DALLA

CASA FAMILIARE E DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI

FREQUENTATI DALLA PERSONA OFFESA

2.073

2.436

2.497

 

1.184

1.558

OMICIDI CON VITTIME DI GENERE FEMMINILE

 

L’escalation della violenza può purtroppo degenerare nel più grave dei delitti contro la persona,

ovvero l’omicidio volontario, di cui all’art. 575 c.p.

Come rappresentato in premessa, per quanto attiene alle donne uccise, non viene effettuata un’analisi dei “femminicidi” in quanto tale definizione, pur facendo riferimento a una categoria criminologica nota e costituendo un termine di uso comune per indicare gli omicidi con vittime di genere femminile compiuti come atto estremo di violenza misogina, non trova corrispondenza in una fattispecie codificata nel nostro ordinamento giuridico e si presta, pertanto, ad interpretazioni. Da sottolineare che l’ISTAT, Istituto con il quale da tempo il Ministero dell’Interno (in particolare attraverso la Direzione Centrale della Polizia Criminale) ha in atto un rapporto di collaborazione interistituzionale, è impegnato, in ambito internazionale, per l’individuazione di criteri univoci, ai fini statistici, per la definizione della categoria del “femminicidio”.

L’esame viene, quindi, sviluppato sugli omicidi volontari,attraverso lo studio e l’analisi di tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono confrontati ed integrati attraverso le fonti aperte e con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.  

Lo studio degli elementi informativi acquisiti permette di ricostruire la dinamica dell’evento, l’ambito in cui si è svolto il delitto e le eventuali relazioni di parentela o sentimentali che legavano i soggetti coinvolti.

Sulla base di tali premesse metodologiche il presente paragrafo offre una panoramica degli omicidi volontari consumati, e nello specifico di quelli con vittime donne, negli ultimi tre anni e nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2024, confrontato con l’analogo periodo del 2023.

 

 

 

Omicidi volontari consumati in ITALIA - Vittime DONNE (fonte D.C.P.C. - dati operativi)

20212022

2023

1 gennaio - 30 giugno 1  gennaio - 30 giugno

20232024

Omicidi commessi

310

328

335

176

141

...di cui con vittime di sesso femminile

123

130

117

62

49

...di cui in ambito familiare/affettivo

155

148<