“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Villa Pini. Il futuro a luglio
Il Consiglio di Stato rinvia la decisione sull'accreditamento. Ansia per i 978 lavoratori del Gruppo Ex Angelini
DECISIONE A LUGLIO - C'è tempo sino al 13 luglio per salvare le sorti delle cliniche Villa Pini e San Stefar dallo spettro del fallimento e, con loro, dare un futuro alle 978 persone, tra medici e paramedici, che ci lavorano. La decisione di rinvio da parte del Consiglio di Stato consentirà alla politica - proprio quella che aveva introdotto la norma sulla regolarità contributiva per conservare l'accreditamento sanitario regionale e che, oggi, è la causa di questa situazione paradossale - di risolvere la questione per via legislativa. Ma resta vivo, dunque, il pericolo che è rappresentata dalla sentenza del Tar e che ha messo a rischio gli accreditamenti: se la politica non interverrà il tribunale non potrà fare a meno di confermare la decisione impugnata. Ci sarà la volontà di salvare una delle realtà socio-economiche più importanti del territorio teatino? Staremo a vedere.
SAN STEFAR E VILLA PINI - Le cliniche del Gruppo Ex Angelini vivono oggi una difficile situazione finanziaria che è incominciata quattro anni fa, in seguito alle note vicende che hanno travolto l'ex imprenditore della sanità privata Vincenzo Maria Angelini. Le società, che si trovano in amministrazione controllata, andranno all'asta il prossimo 30 settembre. Ovviamente, il loro valore commerciale e la loro appetibilità sul mercato della sanità privata dipende, esclusivamente, dalla conservazione degli accreditamenti per le prestazioni santitarie. Qualora questa condizione venisse meno sia Villa Pini che San Stefar sarebbero da considerarsi scatole vuote prive di ultilità. E con loro affonderebbero anche i quasi mille dipendenti e le loro famiglie.
Redazione Independent