“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Via un intera classe dirigente?
Spoltore - I protagonisti della politica alle prese con la Magistratura, Corte dei Conti e la "questione morale"
SPOLTORE: CHE SUCCEDE? - E meno male che scriviamo un sacco di cavolate - lo dicono in tanti: sapete a chi ci riferiamo - e che le nostre analisi non valgono un fico secco. E che se non avessimo previsto ciò che sta accadendo chissà cosa sarebbe successo. Fatto consta che, come la la lama che ha ghigliottinato Robespierre, sono arrivate notizie a dir poco taglienti sul piccolo borgo spoltorese. Di cosa stiamo parlando? Ma ovviamente dell'inchiesta sull'urbanistica - col conseguente rinvio a giudizio per associazione per delinquere, corruzione, tentata concussione, falso ideologico, abuso d'ufficio (16 indagati) - e della richiesta di risarcimento, da parte della Corte dei Conti, per retribuzioni non dovute a sindaci, presidenti del consiglio ed assessori del Comune di Spoltore (40 persone coinvolte). Due bombe bipartisan che non hanno guardato il colore politico e che rischiano di spazzare via un'intera classe dirigente.
INCHIESTA URBANISTICA - Il 26 luglio del 2011, su proposta del Pm della Procura di Pescara Gennaro Varone, è il giorno in cui ebbe termine l'era di Franco Ranghelli. Il provvedimento del Tribunale spedì agli arresti domiciliari l'ex presidente del Consiglio regionale, Marino Roselli, l'ex sindaco di Spoltore e l'ex vice presidente di Ambiente Spa, Luciano Vernamonte. Per la procura che indaga erano loro la cosiddetta "Cricca spoltorese" o, come emerso dalle intercettazioni, la "Cabina di Regina" che decideva ogni cosa. Per questa vicenda sono indagati Luigi Zampacorta, imprenditore; Alessio Carletti, costruttore; Ernesto Partenza, ex assessore all'urbanistica; Mario Angelo D'Eramo, ex responsabile ufficio Autorità di bacino della Regione Abruzzo; Alessandro D'Onofrio, imprenditore; Pino Luigioni, ex consigliere comunale; Claudio Santurbano, ex assessore ai lavori pubblici; Enzo Giansante, responsabile di zona della Maggioli Spa; Tullio Michele Ernesto Santroni, dirigente comunale; Giuseppe Del Pretaro, geometra; Bruno Crocetta, tecnico comunale; Emilio Di Paoloemilio, tecnico comunale; Marcello Sborgia, costruttore.
LA CORTE DEI CONTI E I 450MILA EURO - Mentre la prima notizia era prevedile meno attesa è stata la richiesta di risarcimento della Corte dei Conti. L'organo di controllo delle spese pubbliche rivuole indietro somme frutto di un calcolo ad abundatiam, relative alle retribuzioni degli amministratori spoltoresi. Pochi giorni fa sono partite le raccomandate - onde evitare la prescrizione - per riavere circa 450mila: una cifra non trascurabile visto lo stato i salute delle casse comunali. Gli ex sindaci Donato Renzetti e Franco Ranghelli sembra dovranno sborsare oltre 60 mila euro, mentre su cifre non troppo inferiori (dai 4 ai 18mila euro) si aggirano quelle che devono restituire altri 40 amministratori (Assessori, Presidenti del Consiglio, Vice Sindaci, etc).
QUALE E' IL PROBLEMA? - Siamo garantisti da sempre: finchè non c'è una sentenza o una decisione definitiva non condanniamo nessuno. Il problema, però, qui c'è e riguarda quelle persone che probabilmente stanno pensando di candidarsi come rappresentanti per il prossimo esecutivo. Oltre le disposizioni in materia di Pubblica Amministrazioni e che sottolineano, in maniera chiara, l'incompatibilità con queste situazioni, c'è anche il problema etico. Come la mettiamo con la "Questione morale"? Come si comporteranno i destinatari dei provvedimenti della Pubblica Amministrazione? Pagheranno le somme indebitamente percepite e si presenteranno ai cittadini oppure ricorrerano alle vie legali per difendere le loro ragioni? Staremo a vedere.
Marco Beef