“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Via i politici dalla fiaccolata!
Siete Voi i principali colpevoli del mancato dragaggio del Porto di Pescara e del dramma dell'intera marineria
DRAGAGGIO PORTO. POLITICI SENZA VERGOGNA. Gli amministratori della cosa pubblica e le istituzioni che parteciperanno alla "Fiaccolata per il dragaggio del Porto di Pescara" somigliano tanto a quei fedeli che, alle prese con un problema, si rivolgono alle "grazie" dello Spirito Santo. Siete o no, Voi, che detenete il potere di fare e disfare? Allora basta! Agite anzichè perdere tempo con la demagogia e quella farlocca testimonianza di solidarietà verso chi, invece, il dramma lo vive sul serio, sulla propria pelle. Sembra quasi che, Voi, abbiate alzato bandiera bianca e stiate facendo appello a qualcosa che non è dipeso dalla Vostra volontà. Vergognatevi! State dando un pessimo esempio di come si amministra il bene comune e si tutela un territorio. State facendo vergognare tutta la Città di Pescara davanti al resto d'Abruzzo e ridere l'Italia intera. Siete Voi i principali colpevoli! E non avete nessun tipo di scusante. Il Porto di Pescara va dragato, ora! Ci sono famiglie che vivono di pesca e non sanno più come sfamare i propri figli. Ma vi rendete conto che tutto questo è dipeso dalla Vostra incapacità? BASTA! Abbiate il coraggio di starvene a casa a riflettere su quello che avete combinato o non avete voluto fare perchè impegnati a decidere di chissà quale incarico.
LA "FIACCOLATA". L’appuntamento per tutti (gli altri) è alle 18 in via Paolucci, dinanzi alla sede dell’Associazione Marinai d’Italia, da dove partirà la marcia, alla luce delle fiaccole accese sul porto. Un lento cammino dal lungofiume nord per attraversare via Paolucci, piazza Italia, via Firenze, via Venezia, via Nicola Fabrizi con arrivo in piazza Salotto, ossia le vie centrali della città ferita, dove il traffico si fermerà in occasione del passaggio del corteo, e per far sentire in modo forte la rabbia e l'indignazione di marinai e semplici cittadini.
Il (Sub)direttore