“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Vertenza Auchan, accordo col sindacato al Ministero del Lavoro
Siglato accordo per mobilità volontaria: 20 mesi di retribuzione per chi non si oppone al licenziamento. Desta preoccupazione la crisi della grande distribuzione
VERTENZA AUCHAN SI CHIUDE AL MISTERO DEL LAVORO. Arriva in zona cesarini la soluzione alla complicata vertenza che ha coinvolto i dipendenti di Auchan Italia. Dopo l’esito negativo in sede sindacale – con la sottoscrizione di un verbale di mancato accordo tra le associazioni datoriali Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e la direzione aziendale - si conclude infatti al Ministero del Lavoro con le intese sull’incentivo all’esodo volontario la procedura di mobilità avviata dalla multinazionale francese della grande distribuzione inizialmente per 1.426 esuberi strutturali in 32 ipermercati dei 49 complessivi della rete vendita, numero ridotto a 1.345 unità per effetto della rimodulazione organizzativa dell’ipermercato lombardo di Cesano Boscone.
Già 1.220 lavoratori del gruppo transalpino hanno formalmente dichiarato la disponibilità alla non opposizione al licenziamento ed alla collocazione in mobilità a fronte di un incentivo corrispondente a circa 20 mensilità (nei due ipermercati abruzzesi, sono circa 26 unità); è affidato al confronto territoriale il compito di gestione e monitoraggio delle intese nonché finalizzato ad individuare ulteriori misure utili alla gestione degli esuberi.
“La crisi strutturale di Auchan - ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Ferruccio Fiorot - è ascrivibile non solo alle difficoltà di mercato, ma soprattutto all’insuccesso delle politiche commerciali che in questa fase hanno pesato sulle possibilità di sviluppo del Gruppo con inevitabili e pesanti ripercussioni sull’occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia. L’incentivo all’esodo rappresenta purtroppo la soluzione in extremis in una vertenza che purtroppo si chiude con la perdita di posti di lavoro - ha aggiunto il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri - Il nostro auspicio è che la multinazionale francese si riassesti sul mercato e possa offrire nuove prospettive di sviluppo e di rilancio commerciale nell’interesse dei lavoratori rimasti in azienda”.
Stessa soddisfazione esprimono Davide Frigelli Segretario Regionale FISASCAT ABRUZZO MOLISE e Leonardo Piccinno Segretario Generale FISASCAT ABRUZZO MOLISE. "La soluzione individuata - scrivono - per quanto comporta comunque uscita di lavoratori dal processo produttivo, avviene in un contesto di volontarietà e di un congruo incentivo che consentiranno a coloro che hanno colto questa opportunità di riprogettare la propria vita e puntare a nuovi obiettivi, auspicabilmente più costruttivi e fortunati. La vicenda AUCHAN, comporta però, da parte delle istituzioni regionali abruzzesi un forte ripensamento della struttura distributiva commerciale, oggi fortemente sovradimensionata rispetto ai parametri di compatibilità con l’andamento dello sviluppo economico ed abitativo della regione. Se non si fa questo, la crisi, ancora molto forte in queste realtà ed ancora lontana dal concludersi, comporterà nuovi ed ulteriori processi di ridimensionamento del sistema con conseguente contrazione di posti di lavoro nel settore commerciale e distributivo (IL MULINO/GS CARREFUR, FINIPER, MEDIA WORLD, METRO, ecc.)".
Redazione Independent