Verso la doppia preferenza di genere

A pochi mesi dalle elezioni regionali cambiano le regole del gioco. Chiodi replica al Pd sull'incompatibilità consigliere-assessore

Verso la doppia preferenza di genere

LEGGE REGIONALE. VERSO LA DOPPIA PREFERENZA. C'è un'apertura trasversale per modificare la legge regionale ed introdurre la doppia preferenza di genere alle prossime elezioni regionali in programma entro la primavera del 2014 (benchè il mandato del Governatore Gianni Chiodi scada a dicembre). Ad annunciarlo sono i consiglieri regionali Maurizio Acerbo (Rc) e Nicolettà Verì candidata alle ultime politiche con la Lista Monti. La doppia preferenza, stando a quanto riferito dai proponenti, non sarebbe una sorta di "quota rosa" ma favorirebbe il riequilibrio delle rappresentanze di genere, consentendo una maggiore partecipazione delle donne ai momenti decisionali all’interno delle istituzioni. Anche il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano (Pdl) ha manifestato il proprio assenso ad un intervento normativo che operi in questa direzione previsto all'ordine del giorno in consiglio regionale.

INCOMPATIBILITA'. POLEMICA CHIODI-PD. Intanto tiene banco la presunta "sveltina" sull'incompatibilità degli assessori con la carica di consigliere regionale. Per Chiodi "c'è chi vuol far credere che il dibattito sulla riforma della nostra Carta statutaria si giochi sull'altare del poltronificio e dello sperpero del denaro pubblico ma così non è. L'incompatibilità non costerà al cittadino abruzzese un euro in più". Mentre per il Partito Democratico si tratterebbe di "un trucco per aggirare la riduzione dei componenti del consiglio imposta dalla legge nazionale". La Regione Abruzzo ha già operato un taglio, lo scorso ottobre, al numero dei consiglieri regionali che sono passati da 45 a 31.

STOP AL DOPPIO INCARICO. Anche i presidenti delle quattro Province abruzzesi sono intervenuti sul progetto di legge che domani mattina sarà discusso in Consiglio regionale dichiarando "inammissibile" le modifiche che imporrebbero l'ineleggibilità di presidenti e assessori provinciali e che, quindi, per candidarsi in Regione, dovrebbero dimettersi dall’incarico. 

Redazione Independent