“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Vergani e un autogol condannano il Pescara
I biancazzurri perdono nel recupero 1-0 col Perugia sotto i fischi. Le pagelle
PLIZZARI: attento, coraggioso, impegnato dall'inizio alla fine della partita in una gara non facile per via delle caratteristiche fisiche degli avversari (alcuni come Sylla dei veri colossi) e del gioco volitivo di questo Perugia arrivato all’Adriatico per giocarsela. Purtroppo non riesce a tenere inviolata la sua porta in due occasioni nelle quali non ha colpe: la prima sul gol (ingiustamente) annullato a Sylla per presunto fuorigioco e poi sull’autorete di Di Pasquale che chiude il match. Incolpevole. Voto 6,5
FLORIANI: nel primo tempo è sempre al centro dell'attenzione venendo più volte a contatto fisicamente con Sylla. Nonostante i 20 centimetri di differenza non è intimorito, ma dice la sua con personalità. Partita maschia da parte sua: mostrata anche questa qualità che fino a oggi era rimasta più celata rispetto alle altre caratteristiche che il terzino comunque riesce pian piano a sciorinare. Voto 6
BROSCO: gara senza esclusione di colpi per il capitano che le dà e le prende in continui corpo a corpo soprattutto andati in scena nella prima metà della sfida. Una buona chiusura sempre nella parte iniziale della gara, qualche duello aereo perso in mischia davanti alla porta di Plizzari, ma nel dare e avere c'è un certo equilibrio. Voto 6
DI PASQUALE: forse la sua miglior partita da quando veste i colori biancazzurri, purtroppo funestata da quella maledetta deviazione nella sua porta in pieno recupero. Un tocco imparabile per l'estremo difensore del Pescara. A conti fatti, sporca il cartellino nel peggiore dei modi aprendo un baratro per gli abruzzesi e di questo dobbiamo tenerne conto, pur trattandosi di un evento sfortunato. Voto 5
MILANI: va subito in sofferenza facendo annotare il suo nome sul taccuino dell'arbitro già dopo pochi minuti. Su quella fascia nel primo tempo è una guerra e lui perde più battaglie dei rispettivi avversari. Ci mette certamente molto impegno, ma non sempre questo basta per portare a casa una sufficienza. Durante il secondo tempo lascia spazio a Moruzzi che riesce meglio nella fase offensiva. Voto 5
DE MARCO: partita impegnativa per centrocampista probabilmente anche perché la mediana biancazzurra è poco collaudata negli elementi. Nel primo tempo è super sfortunato quando scocca un tiro imparabile dalla distanza cogliendo un incrocio dei pali che grida ancora vendetta e avrebbe meritato una sorte migliore. Nel secondo tempo ci prova subito con un tiro a giro che però è neutralizzato da Adamonis in stato di grazia. Voto 6,5
DAGASSO: tanto movimento, anche senza palla. Dobbiamo dargli atto che, nonostante la giovane età, sia uno di quelli che più spesso prova a saltare l'avversario nell'uno contro uno: contro il Perugia, però, non riesce a pungere come sperato, forse anche per merito del folto reparto nevralgico degli umbri, numericamente sempre in vantaggio nella zona centrale del campo. Voto 5,5
FRANCHINI: è l'uomo di centrocampo meno attivo nella fredda e umida serata pescarese. Forse intirizzito, porta a casa solo un cartellino giallo dopo tanti corpo a corpo senza esclusione di colpi. Nella fase finale della partita, nel momento di massimo sforzo da parte del Pescara (che ha provato a portare a casa il risultato pieno) lascia il posto a Tunjov. Voto 5
MEROLA: nel primo tempo qualche spunto di rilievo in area avversaria, ma solo grazie alla sua individualità, perché se avessimo dovuto aspettare che si capisse con Vergani allora saremmo stati ad attendere all'infinito. Poca chiarezza sul da fare nonostante la voglia evidente di cercare la profondità. Manca dell’ultimo passaggio, che è da considerare come uno dei fondamentali per chi ha sulle spalle la pesante maglia numero 10. Voto 5
VERGANI: in campo a sorpresa probabilmente perché oggetto di mercato, affronta la partita con indolenza e come se tutto gli fosse dovuto. Come se non bastasse va sul dischetto del rigore con la convinzione di poter ricavare il massimo col minimo sforzo, ma la dura realtà è diversa dalla sua immaginazione. Il suo tiro dagli 11 metri lascia più bava di una lumaca sul prezioso manto dell’Adriatico ed è facile preda di Adamonis. Viene sostituito al 7’ della ripresa travolto dalla valanga di fischi, a nostro avviso meritatissimi, dell’Adriatico a cui ha risposto con applausi di sfida. Voto 4
ACCORNERO: un tiro a giro nel primo tempo che costringe Adamonis alla gran deviazione, un'occasione all’inizio del secondo sulla quale si immola il difensore degli umbri Iannoni. Per lo meno ci ha provato. Poi si fa male ed è costretto alla resa, abbandonando il campo sostenuto dagli elementi dello staff medico biancazzurro. Per lui una ammonizione. Voto 5,5
CUPPONE: relegato in panchina nel primo tempo, entra al 7’ della ripresa al posto di Vergani dimostrando, come al solito, di essere il migliore. Cambia completamente la velocità dell'attacco biancazzurro, è uomo ovunque, schizza in tutte le direzioni e dietro a ogni pallone. Inventa un colpo di tacco sul quale Adamonis interviene evitando il gol. È l'unico giocatore del Pescara che non dovrebbe mai mancare sul rettangolo di gioco… e invece gli viene preferito Vergani. Voto 6,5
CANGIANO: più tecnico di Cuppone, è il secondo che non dovrebbe mai mancare nella lista dei titolari del Pescara. Contro il Perugia, invece, anche lui parte dalla panchina per essere poi scatenato nella ripresa. Si procura una grande occasione facendo uno slalom tra gli avversari, entrando in area dal lato corto, ma poi spara centrale facendo fare bella figura al portiere Adamonis. Voto 6
SQUIZZATO: ha più di mezz'ora per dettare la sua legge in mezzo al campo e ci prova dando ordine alla squadra che nel secondo tempo raccoglie più idee del primo per imbastire la fase offensiva. Ma non basta ai biancazzurri. Voto 6
MORUZZI: entra al 33’st e si spinge con forza in avanti provando a dare una svolta alla gara, magari sfruttando la sua freschezza. Un suo tiro volitivo dalla distanza viene ribattuto dal muro avversario. Voto 5,5
TUNJOV: ha poco più di un quarto d'ora per farsi notare, ma i suoi tentativi non vanno a buon fine. Qualche cross durante il forcing finale, purtroppo senza fortuna. Meriterebbe di riottenere una maglia da titolare. Voto 6