“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Venerdì sciopero generale
Manifestazione davanti alle quattro Prefetture contro la manovra finanziaria e per difendere salari, pensione, salute e diritti
Sciopero generale per l’intera giornata di lavoro, in tutti i settori pubblici e privati anche in appalto e strumentali: a proclamarlo, per venerdì 29 novembre, sono stati la Cgil e la Uil. In Abruzzo, per l’occasione, sono stati promossi presidi e manifestazioni che si svolgeranno davanti alle quattro Prefetture.
Ad illustrare le motivazioni dell’azione di protesta, stamani, nel corso di una conferenza stampa, sono stati il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, *Carmine Ranieri*, e quello della Uil Abruzzo, *Michele Lombardo*.
Lo sciopero generale, promosso nel rispetto della Legge 146/90, garantendo pertanto le prestazioni indispensabili in osservanza delle regolamentazioni di settore, è stato indetto con le seguenti motivazioni: per *cambiare il Ddl Bilancio* che riduce il welfare universalistico, gli investimenti e i servizi pubblici; per chiedere il *ritiro del Ddl Sicurezza *e le limitazioni connesse al diritto al dissenso colpendo direttamente il diritto allo sciopero e di manifestazione; per *sostenere i rinnovi dei contratti pubblici e privati* e la reale *salvaguardia delle pensioni*; per chiedere di assumere provvedimenti e investimenti diretti a rilanciare le *politiche industriali*, la *sicurezza sul lavoro*, i servizi, il turismo e il sistema pubblico; per *salvaguardare l'occupazione*, sostenere un piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, contrastare la precarietà dei contratti di lavoro.
In Abruzzo, Cgil e Uil hanno previsto presidi e manifestazioni che si terranno nel giorno dello sciopero, *a partire dalle ore 10,00*, davanti alle sedi delle Prefetture di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, con la partecipazione di dirigenti sindacali nazionali e territoriali delle due organizzazioni. A Chieti ci saranno gli interventi del segretario generale della Cgil territoriale, Francesco Spina, del coordinatore confederale Uil Chieti, Nicola Manzi, del responsabile Medici Funzione pubblica Cgil Chieti, Maria Piccone, e di Vito Panzarella, della Uil nazionale. Davanti alla Prefettura dell’Aquila gli interventi del segretario Cgil territoriale, Francesco Marrelli, e di Sandro Colombi, della Uil nazionale. A Pescara gli interventi del coordinatore confederale Uil territoriale, Fabiola Ortolano, e della segretaria nazionale Cgil, Daniela Barbaresi. A Teramo, infine, quelli del locale coordinatore confederale Uil, Massimiliano Braco, e di Sandro Del Fattore, della Cgil nazionale.
Le delegazioni sindacali che parteciperanno alle manifestazioni, al fine di poter ulteriormente argomentare le motivazioni dello sciopero generale, integrandole con le diverse criticità che caratterizzano il territorio di riferimento, consegneranno alle Prefetture un documento riassuntivo delle principali rivendicazioni oggetto della mobilitazione.
*“Lo sciopero del 29 novembre – *dichiarano i segretari della Cgil Abruzzo Molise e della Uil Abruzzo, *Carmine Ranieri e Michele Lombardo** - è un messaggio chiaro al governo nazionale, affinché possa dare delle risposte vere e certe alle persone della nostra regione e dell’intero Paese. Scenderemo in piazza per chiedere più soldi per la sanità pubblica da mettere nella legge di bilancio perché peraltro abbiamo interesse diretto come Abruzzo a risanare quel debito che pesa fortemente sul sistema sanitario abruzzese; per contrastare il lavoro povero e sostenere il rinnovo dei contratti collettivi nazionali che sono ancora aperti; per chiedere l’aumento dei salari così come delle pensioni, incrementi che possano permettere alle persone di vivere dignitosamente e di curarsi; per sostenere le politiche industriali con un occhio attento al settore dell’automotive che nella nostra regione, non dimentichiamolo, dà lavoro a 28mila addetti. È giunta l’ora per il nostro Abruzzo e per l’intero Paese di battere i pugni sul tavolo e impedire tutte quelle decisioni politiche che impoveriscono il tessuto occupazionale, economico e sociale, a livello regionale e nazionale”.*