“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Vacanze, il 45% degli italiani quest’estate resta a casa
L’analisi di Federalberghi sul mercato turistico rivela le difficoltà economiche degli italiani
I rincari del settore turistico pesano come un macigno sulle vacanze estive degli italiani, spingendo una fetta crescente di popolazione a rinunciare del tutto alle partenze e determinando un aumento della spesa complessiva per chi, invece, decide di regalarsi una villeggiatura tra giugno e settembre. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati sull’estate 2024 forniti oggi da Federalberghi.
Purtroppo i nostri allarmi trovano conferma nei dati diffusi oggi: la quota di cittadini che quest’anno deciderà di non partire nel periodo estivo sale al 44,8% dal 41,1% del 2023 – denuncia Assoutenti – Alla base della rinuncia alle vacanze vi sono proprio i rincari di prezzi e servizi nel settore turistico, con i motivi economici che, secondo i cittadini, rappresentano la principale causa delle mancate partenze.
E il peso dei rincari risulta evidente se si considera il giro d’affari stimato per le vacanze estive: la spesa passerà infatti dai 33,8 miliardi di euro del 2023 ai 40,6 miliardi del 2024, con un incremento di ben 6,8 miliardi di euro (+20,1%) a fronte di appena 1 milione di vacanzieri in più
tra giugno e settembre.
“La stangata che ha interessato prezzi e tariffe di tutto il comparto turistico, dai trasporti agli alloggi, passando per stabilimenti, ristoranti e servizi vari, da un lato porta un maggior numero di famiglie a rinunciare del tutto alle partenze, dall’altro modifica profondamente le abitudini degli italiani che, per far fronte ai rincari, abbandonano le vacanze lunghe concentrate ad agosto, preferendo pochi giorni fuori casa e scegliendo di spostarsi anche in mesi alternativi come giugno e settembre, quando le tariffe sono più basse” – conclude il presidente Gabriele Melluso.