“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Urrà alla Gioventù Maiella
La Festa della Liberazione è occasione per ricordare "La Meglio Gioventù" abruzzese: gli eroi della Brigata Maiella
LUNGA VITA ALLA BRIGATA MAIELLA. La Fondazione BRIGATA MAIELLA, sostenuta dalla Fondazione PescaraAbruzzo, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione regionale. la cui affissione è da alcuni giorni pianificata su tutto il territorio della regione, in occasione della festa nazionale di Liberazione del 25 aprile. “Ripartiamo dalla MEMORIA della lotta partigiana che ha visto la nostra regione in primo piano con il Corpo Volontari della Maiella costituitosi a Casoli il 5 dicembre del 1943 per impulso dell’avvocato Ettore Troilo e l’impegno di Domenico Troilo, che a ventuno anni fu uno dei primi ad impugnare le armi e a svolgere azioni di guerriglia. E’ occasione per riattualizzare il concetto di Liberazione.
MATTOSCIO: «RIPARTIRE DALLA MAIELLA». «Il nostro intento è comunicare la nostra grande fiducia nei giovani e nella loro capacità di reagire e costruire il cambiamento. Siamo consapevoli che questa loro grande energia potrà dispiegarsi pienamente, solo se sapremo tenere viva la memoria e raccontare loro cosa è successo e perché, e ricordare quante vite sono state spezzate» dice il Presidente Nicola Mattoscio che dal 2010, è presidente della Fondazione BRIGATA MAIELLA e sta promuovendo con determinazione anche un lavoro scientifico di ricerca bibliografica e di archiviazione sul periodo storico della resistenza partigiana in Abruzzo, inserendola nei grandi filoni di movimenti democratici ed europeisti del dopoguerra. La lotta di liberazione che le nuove generazioni di partigiani sono chiamate a svolgere è molto più complessa e articolata di quella praticata dai nostri partigiani storici. Difesa dei beni comuni, cura della propria terra e delle proprie città, fronte comune dinanzi alla crisi di legalità e alla piaga della corruzione politica. Altra grande sfida per i giovani è iniziare a costruire gli orizzonti realizzativi di un nuovo europeismo di pace e sviluppo. Un’eredità faticosa e impegnativa quella della Brigata Maiella ma altrettanto viva e capace di generare ancora impegno sociale e civile.
Daniela Luciani