“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Uno sport per ricchi
Il golf è anzitutto uno sport per ricchi, almeno negli Stati Uniti: 500 dollari a partita, forse 200, sempreché tu abbia le mazze e l'attrezzatura necessaria
UNO SPORT PER RICCHI. Lo chiamano sport. Ma non mi riesce di accettare un semplice "gioco" come sport. Forse perche' sono cresciuto in mezzo a manifestazioni sportive come calcio, pugilato, ciclismo. Ti impegnano fisicamente, ti fanno sudare, ti incitano a vincere, a battere il tuo avversario, qualche volta ci rimetti un... ginocchio, becchi un occhio nero, insomma un dolore fisico che ti porti come trofeo. Ma il golf anzitutto e' uno sport per ricchi. Almeno negli Stati Uniti. Hanno cercato di creare piccoli centri che non ti impegnano economicamente: insomma da 500 dollari a partita di golf, forse puoi spendere 200, sempreche' tu abbia le mazze (tante) e tutto quanto hai bisogno per giocare al golf. Qualcosa come 3 mila dollari tanto per appartenere al mondo un po' fasullo del golf. Che differenza dai tempi del golf lanciato dagli scozzesi: una mazza ricavata da un ramo di albero e palline di vecchie magliette stracciate attorcigliate per renderle rotonde. A questo punto affitti una cart per poter seguire le 18 buche. Altro che sport: vai tranquillo da una buca all'altra senza nemmeno fare un passo, con un addetto che porta a spalla la tua sacca di cuoio e un altro pronto con le birre o altre bevande. Quando ero nel pieno del mio lavoro di inviato all'estero e mi riusciva di intervistare grossi personaggi americani, dopo l'intervista venivo spesso invitato a un game di 18 buche. Disastro. Non avevo l'occorrente ne' sapevo come colpire quella pallina con un bastone spesso piu' alto di me. "Dai, ti rilassera', vedrai" mi dicevano. Ma a me il golf non e' mai piaciuto. E questa affermazione mi procurera', sono sicuro, l'ira di tanti aficionados dello "sport del golf".
Benny Manocchia