“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Unich. Arrivano i carabinieri
Chiusa l'emeroteca dell'Università che era gestita dall'associazione 360gradi. Studenti accusano: «E' un abuso»
CHIETI COME MILANO: SGOMBERATA E CHIUSA L'EMEROTECA DELL'UNIVERSITA'. Gli studenti e i collettivi che popolano l’Emeroteca della Facoltà di Lettere dell’Università degli studi “G. D’Annunzio” di Chieti stigmatizzano quanto accaduto ieri pomeriggio, martedì 7 maggio, all’interno del campus universitario: l’Emeroteca, gestita dall’associazione 360 gradi, ma frequentata quotidianamente da numerosi studenti, è stata sgomberata e chiusa in seguito all’intervento dei Carabinieri, senza che ai presenti sia stata fornita un preavviso o una motivazione valida e chiara. Agli studenti che si trovavano nell’aula, impegnati chi in una riunione, chi nella lettura di qualche quotidiano, chi nello svago tra un’ora di studio e l’altra, è stato anche chiesto di consegnare i documenti per essere identificati. «Una decisione, di stampo autoritario ed antidemocratico - spiegano gli studenti - che sarebbe stata presa in totale autonomia dal direttore generale dell’Università e di cui, a quanto pare, non era stato informato neanche il Rettore». Con la chiusura forzata dell’Emeroteca, luogo di molte delle iniziative gestite direttamente dagli studenti (cineforum, assemblee e letture di quotidiani) non saranno più praticabili. «Crediamo che l’università - commentano gli studenti - dovrebbe essere in primo luogo degli studenti, uno spazio pubblico e plurale, in cui promuovere la diffusione delle diverse culture e la condivisione dei saperi, non un'azienda a disposizione di chi, seduto in posti di potere, si arroga il diritto di adoperare la forza per estromettere e gestire a proprio piacimento. Dietro il pretesto di questioni di immagine, a Milano come a Chieti, la risposta è sempre la stessa: il controllo dall’alto dei luoghi di sperimentazione controculturale, socialità e autogestione degli universitari a favore di una progressiva trasformazione dell'Università in un luogo sterile, succube a interessi e profitti privatistici». Sempre secondo gli studenti, poi, la Città di Chieti non offrrirebbe servizi adeguati. «La centralità degli studenti e delle studentesse, il loro mondo e le loro idee, all’interno della realtà universitaria - concludono - sono da valorizzare in ogni modo ed in ogni circostanza, non da reprimere».
Redazione Independent