“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Una folla commossa per l'ultimo saluto ad Alessandro Neri ucciso nel mistero
Centinaia di persone, tra familiari giunti da America e Venezuela, ultras biancazzurri, amici hanno partecipato alla cerimonia funebre del 28enne di Villa Raspa. Le indagini vanno avanti
SPOLTORE PIANGE ALESSANDRO NERI. Una folla , amici, familiari e semplici cittadini, le autorità del Comune di Spoltore ha salutato nella chiesa di San Camillo de Lellis a Villa Raspa il 28enne Alessandro Neri, ucciso la scorsa settimana in circostanze misteriose. “Ve lo chiedo in ginocchio: aiutatemi a trovare il colpevole. Vi prego, per favore, non fate che mio figlio sia morto invano. Vi chiedo di aiutarmi a trovare chi ha fatto questo a mio figlio. Non ho sete di vendetta, nessuno della nostra famiglia ce l’ha. Vogliamo solo sapere la verità, è giusto che si sappia perché ce l’hanno tolto in un modo molto cruento. Ale riposa in pace, ma ha bisogno della verità anche lui. Non facciamo cadere il buio e le tenebre intorno ad Ale, la verità deve venire fuori. Non piangete la morte di Ale, dovete ridere, come a lui farebbe piacere; non fate che mio figlio muoia una seconda volta“. Queste le parole della madre Laura Lamaletto, pronunciate dal pulpito e riecheggianti nel silenzio assordante della chiesa spoltorese. Un vuoto che si leggeva palesemente negli occhi e nello sguardo del padre o nelle lacrime dei fratelli Paolo Junior, Massimiliano e Vittoria. Proprio quest’ultima, insieme a un amico di famiglia, ha voluto portare fuori dalla chiesa la gigantografia di Alessandro che era stata posizionata davanti l’altare, al posto del feretro, circondata da rose bianche, vicino alla bandiera giallo-blu e rossa portata dalla comunità venezuelana. E lì fuori l’ultimo saluto degli amici, con indosso le maglie del povero ragazzo ucciso e la scritta in spagnolo: Un momento para conocer una vida que te olvide (un attimo per conoscerti una vita per dimenticarti). Un lungo applauso, palloncini liberati in cielo e poi l’addio degli amici della Curva Nord, emozionanti come solo i veri ultras. Bloccando il traffico di via Italia hanno acceso dei fumogeni e intonato cori da stadio: “Sarai sempre con noi”. Infine il corteo degli amici si è spostato nella piazzetta nella quale, nei giorni scorsi, qualcuno (di loro) aveva inciso l’empatica scritta Nerino nel cuore.
Redazione Indepependent