“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Una America di sangue che stupisce il mondo
Sparatoria in Texas: dieci morti in una scuola superiore di Santa Fe. Arrestato l'assalitore di 17 anni: "Non so perche' l'ho fatto"
L'AMERICA DI SANGUE NELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI. Ieri, a Santa Fe, nel Texas, il 18mo "shootings" (sparatoria) dal primo gennaio di quest'anno, in 18 scuole medie superiori americane. Dal West all'Est. Quasi sempre uno studente di quelle scuole e' riuscito ad entrare in classe armato fino ai denti. Certo non la solita pistola, i ragazzi hanno anche mitragliette, quelle che tu premi un bottone e partono diecine di proiettili. Entrano, scelgono una classe e cominciano a sparare all'impazzata. Ieri a Santa Fe (antico luogo di tremende sparatorie di cow boys) dieci morti, altrettanti feriti. Lui, 17 anni, aveva preso le armi di suo padre senza dire niente a nessuno, aveva scritto sul suo diario: prima li ammazzo poi mi tolgo la vita. Ma non e' andata cosi'. Arrestato, il 17enne Dimitris non ha saputo dire perche' l'ha fatto. Quasi sempre hanno subito uno sconvolgimento totale del cervello. O forse sono stati maltrattati dai compagni di scuola (come succedeva anche a noi, solo che noi ci prendevamo a cazzotti per liberare l'aria... Una America di sangue che stupisce il mondo. Chi e' in politica insiste nel chiedere l'eliminazione delle armi, ma dimentica che gli americani non metteranno mai in cantina l'articolo 2 della Costituzione, che assicura a ogni cittadino la possibilita' di avere armi da fuoco. Bisogna fortificare le scuole americane, urla qualcuno. Cosi', prima o poi vedremo costruzioni scolastiche simili a quelle di Sing Sing. E' tutta colpa delle droghe che i giovani usano al giorno d'oggi. Le spiegazioni (che spiegano poco) sono tante, mentre i ragazzi delle medie superiori continuano a sparare sui loro compagni di classe come fosse un giochetto tipo internet. L'America di sangue, che per ora nessuno e' riuscito a placare.Una triste sorte...
Benny Manocchia