“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Umana, troppo umana!
Irena Sendler salvò 2500 bambini ebrei da morte certa. Il suo nome resterà per sempre scolpito nella storia
ONORE A IRENA SENDLER.Irena Sendler (Varsavia 1910 - Varsavia 2008), infermiera, era una donna di origine tedesca che sarà ricordata per sempre nella storia dell'umanità per aver salvato oltre 2500 bambini ebrei da morte certa. Irena non ha vinto il Premio Nobel per la Pace - l'annno prima della sua morte, era il 2007, venne assegnato ad Al Gore - ma sarebbe stato più giusto assegnarglielo per l'incredibile coraggio dimostrato durante la seconda guerra mondiale. Collaborò con la resistenza polacca finchè non venne scoperta dalla Gesptapo e torturata per le sue attività "collaborazionistiche". Ottenne il massimo riconoscimento dallo Stato d'Israele come una dei "Giusti delle Nazioni". Giovanni Paolo II le inviò una lettera per ringraziarla di quanto fatto durante la guerra. Ma, al di là, di ciò resteranno per sempre le sue parole, inviate al Parlamento Polacco: «Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria». Immensa.
SAPEVA DEI PIANI DEI NAZISTI. L'infermiera polacca era ben conscia dei piani dei nazisti e dei campi di concentramento. Per questo aveva deciso di collaborare con la resistenza e salvare il maggior numero possibile di bambini, facendoli fuggire dal Ghetto di Varsavia. A costo della sua vita ha portato a termine "missioni" che resteranno nella storia per l'audacia ed il coraggio. Impossibile ricordarle tutte - salvò personalmente 2500 bambini - ma alcune, come questa, sono davvero straordinarie. Irena aveva un furgoncino col quale girava per il Ghetto. Aveva delle borse ingombranti dove, apparentemente, erano contenuti gli strumenti medici per isolare le epidemie di tifo che avrebbero potuto contaminare anche la popolazione tedesca. In realtà alla fine della giornata Irena metteva nelle sue borse i bambini che era riusita a trovare per nasconderli nel furgoncino insieme al cane. L'animale, essere straordinario senza dubbio, era stato addestrato ad abbaiare a tutti i soldati che, un po’ scocciati dal cane, non controllavano mai il retro del furgone. Quando è stata scoperta le sono state rotte le gambe e le braccia ma lei non ha mollato la sua "missione" nè rivelato alle SS i membri della resistenza polacca.
IL BARATTOLO CON I NOMI. Nel giardino di casa sua venne rinvenuto un barattolo di vetro contenente la lista di tutti i nomi dei bambini salvati. Anche se i genitori di quei piccoli erano tutti morti la Sendler ha offerto un contributo fondamentale per la ricostruzione di quelle storie, di quelle povere vite umane e di quelle esistenze drammatiche. Si è spenta da eroe nella sua abitazione di Varsavia. Avrebbe meritato il Premio Nobel ma per il resto dei secoli ognuno chinerà il capo davanti ad una donna dal simile coraggio. Immortale
Il subdirettore