“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Uccidono una mucca gravida per fame: nei guai due ventenni
Individuati i responsabili della macabra uccisione di un bovino. Cercavano carne per aiutare le famiglie in difficoltà
UCCIDONO IN MODO MACABRO UNA MUCCA PER SFAMARE LA FAMIGLIA IN DIFFICOLTA'. Sono stati arrestati i responsabili dell'omicidio del bovino, appartenente ad un pascolo di 30 capi, lo scorso 31 marzo nella zona di “Vallesindola”, bosco di Pineta Cardone, località Bagno Grande (AQ).
Si tratta di due ventenni disoccupati i quali, armati di una carabina calibro 22 ad uso sportivo e di una torcia, hanno raggiunto il pascolo, hanno individuato l'animale da abbatte e l'hanno ucciso sparandogli un colpo in fronte. Dopo gli hanno reciso l’arteria giugulare, in modo da provocarne la morte per dissanguamento e, poi, hanno cominciato a tagliare a pezzi l'animale, asportando i quarti anteriori e posteriori, oltre 100 kg di carne. Una volta finito il lavoro hanno preso la carcassa dell'animale e l'hanno nascosta tra i rovi, prima di darsi alla fuga.
Succede poi che, qualche giorno dopo, si diffonde la notizia della barbara uccisione del bovino perchè la padrona della mucca ritrova l'animale morto. Gli autori allora decidono di difarsi della refurtiva (la spalla e la coscia destra asportate) che era nascosta in una cantina dell’abitazione di uno dei due, nel paese vecchio di Bagno Grande, e ancora non lavorata.
Le indagini che hanno consentito di individuare i responsabili sono partite da una ricevuta di una ricarica telefonica per un numero intestato ad una cittadina romena, sposata con un italiano, la cui sim card era stata utilizzata dal figlio, ventenne aquilano, disoccupato.
"Volevo contribuire alle necessità familiari in questo momento di crisi economica", ha ammesso agli agenti della Squadra Mobile di L'Aquila.
Insieme all’altro giovane coinvolto nella vicenda, un ventenne residente a Bazzano e disoccupato, è stato denunciati dal personale della Squadra Mobile per “Uccisione di animali, in concorso e porto illegale di arma comune da sparo”.
La carabina utilizzata è stato sequestrata insieme ad un fucile da caccia semiautomatico calibro 12, entrambi di proprietà del padre del giovane di Bagno.
La mucca, un’ibrida maremmana, portava in grembo un vitellino. Un danno per gli allevatori di circa 3.000 euro, tra la perdita della mucca gravida e le spese per lo smaltimento che sarà a loro carico
Redazione Independent