“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
USA, dove morire costa più che vivere
Oggi un funerale normale costa dieci mila dollari, naturalmente non include il camposanto da pagare al Municipio. La cremazione quasi cinque volte meno
USA, DOVE MORIRE COSTA PIU' CHE VIVERE. In America da anni ho sentito ripetere un detto: costa piu' morire che vivere. SI spiega facilmente: il costo medio per un funerale molto modesto, senza pretese, e' di 7 mila dollari. Con carrozza e 4 cavalli fanno 10 mila. Nel 1980 il dieci per cento dei defunti veniva cremato. Un migliaio di dollari e tutto era sistemato in pochi minuti. La chiesa si e' sempre opposta alla cremazione, ma non ha mai spiegato dettagliatamente perche'.. Recentemente l'arcidiocesi di Chicago ha aperto il primo "giardino della cremazione" dove i resti possono essere sepolti. La notizia e' di pochi giorni fa. Negli Stati Uniti la cremazione e' salita al 48% contro il 42% per la sepoltura. Oggi un funerale normale costa dieci mila dollari, che sale a 20 mila con cavalli e perfino una banda. Naturalmente non include il costo per il camposanto, da pagare al Municipio.. La cremazione costa da 1700 dollari a 3 mila dollari. Il 67 pr cento degli americani senza preferenze religiose preferisce la cremazione. Percentuali dappertutto, in un soggetto non tanto gradito dai lettori. Si tratta di un business che raggiunge i 18 miliardi di dollari l'anno con 130 mila dipendenti che guadagnano abbastanza bene. Nella lista delle nazioni che effettuano le maggiori cremazioni: il Giappone con il 99.9%. Seguono Hong Kong e Singapore. Non si hanno cifre ufficiali che riguardano l'Italia. Probabilmente perche' da noi la cremazione non e' nella mente degli italiani.
Benny Manocchia