“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Trovata orsetta di 3 mesi senza la mamma, paura nel Parco Nazionale
Il cucciolo vagava nel territorio del Comune di Villavallelonga. A poca distanza è stata ritrovata la carcassa di un lupo per cause da accertare
CHE E' SUCCESSO A MAMMA ORSA? Nel Parco Nazionale d'Abruzzo si sta diffondendo, per l'ennesima volta, la paura che qualche bracconiere o allevatore esasperato possa avere lasciato nell'area boschiva bocconi avvelenati. Infatti, sabato mattina, è stato ritrovato un cucciolo di orso, di pochi mesi, una femminuccia, del peso di soli 2,9 kg, che si aggirava sola soletta nel territorio del Comune di Villavallelonga nella speranza di ricongiugersi alla madre. Purtroppo di lei non c'era alcuna traccia ed è un fatto molto strano perchè, sempre nella stessa zona, le guardie forestali che perslustravano la zona hanno rinvenuto una carcassa di lupo deceduto per cause ancora da accertare. L'orsetta è stata portato nel Centro visita di Pescasseroli, nell'ambulatorio veterinario, per verificarne lo stato di salute. Adesso è al sicuro ma è chiaro che, se la madre è ancora viva, dovrà essere riportata da lei. Se così non fosse allora è necessario trovare una soluzione, un programma di reinserimento del plantigrade in Natura che non è un'operazione semplice.
SALVIAMO L'ORSO: "SERVONO PIU' CONTROLLI". "Nella stessa zona - scrivono quelli dell'associazione Salviamo L'Orso - si ripetono da anni regolarmente episodi di avvelenamento della fauna selvatica tramite la semina di micidiali bocconi avvelenati . Vittime di questi criminali ad oggi sono state numerose volpi, alcuni lupi ,altra fauna minore e probabilmente un orso di un anno di cui furono recuperati pochi resti nel Settembre 2013 Le indagini del Servizio di sorveglianza del PNALM e del Corpo Forestale dello Stato - continuano - sembrano non produrre alcun risultato nemmeno in termini di deterrenza altrimenti non si spiegherebbe la facilità e la frequenza con cui gli avvelenamenti si ripetono. Ci rendiamo conto che nonostante l’impegno delle guardie non sia facile ottenere dei risultati ma alcune semplici misure di prevenzione , controllo del territorio e repressione invocate dalle associazioni non sono mai state prese in considerazione".
QUALE FUTURO PER L'ORSETTA? Per quanto riguarda il futuro dell’orsetta si tratta adesso di capire se è possibile pensare ad un programma di riabilitazione per l’animale che renda possibile il suo rilascio in natura di qui a qualche mese. Abbiamo alcuni esempi di successi in questo campo, uno di questi in Trentino. Speriamo però che la madre sia ancora viva anche se le speranze, a questo punto, sono ridotte al lumicino.
Salviamo L'Orso