IN MANETTE L'IMPRENDITORE PESCARESE MAURO MATTUCCI. Trema Chieti, ma anche Pescara e Montesilvano, perchè questa mattina all'alba il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Chieti e la Squadra Mobile della Questura di Chieti hanno concluso una vasta e complessa attività investigativa sulle attività dell’imprenditore pescarese Mauro Mattucci, attivo nel settore dell’edilizia residenziale e commerciale - a Civitanova Marche è stato realizzato uno dei più grandi centri commerciali d’Italia - e, da qualche anno, anche nel settore del recupero dei materiali ferrosi. "Nel giro di dieci anni- spiegano gli inqurenti - Mauro Mattucci è riuscito a passare da piccolo imprenditore con redditi praticamente inesistenti, a capo di una serie di società nonché di una vera e propria holding criminale ben strutturata e perfettamente inserita nel tessuto economico/sociale non solo abruzzese. Il successo di questa scalata è stato reso possibile sia grazie alla indubbia capacità intimidatoria che il Mattucci era in grado di esercitare (in alcuni casi imprenditori locali sono stati costretti con violenze e minacce a cedere le proprie attività commerciali a condizioni particolarmente svantaggiose) sia grazie alla sua capacità di avvalersi di professionisti in grado di dare una parvenza legale alle sue operazioni illecite".
DECINE DI SOCIETA' SEQUESTRATE. Sono una decina le società, finite nel mirino degli inquirenti, direttamente o indirettamente collegate all’imprenditore di Montesilvano, già coinvolto nel 2009, insieme a soggetti noti della malavita pescarese e teatina in un’inchiesta sul riciclaggio di auto di grossa cilindrata che portò agli arresti di 46 persone in tutto l’Abruzzo tra cui lo stesso Mattucci per il quale venne disposta la misura cautelare ai domiciliari. In particolare, l’attenzione degli investigatori, che già tenevano d’occhio il gruppo dell’imprenditore Mauro Mattucci di Montesilvano, è stata attratta da una serie di operazioni economico/finanziarie rilevanti, che si sono ripetute in più occasioni e che sembravano avere sempre lo stesso scopo: acquisire società sane ma in crisi di liquidità, svuotarle dei beni posseduti, intestarle a prestanome e poi farle fallire dopo averne trasferito la sede legale.
TRE ARRESTI IN CARCERE E CINQUE AI DOMICILIARI. I provvedimenti sono stati eseguiti nelle prime ore di questa mattina quando una cinquantina di uomini della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza hanno bussato alle abitazioni degli 8 indagati notificando le ordinanze di custodia cautelare di cui cinque ai domiciliari e tre in carcere per reati di tipo tributario, fallimentare e societario. Complessivamente, sono state accertate diverse bancarotte fraudolente e l’emissione di fatture false per 13 milioni di euro. L’imposta evasa supera i 6 milioni di euro. .
LE PERSONE COINVOLTE E LE SOCIETA' SEQUESTRATE. Sono stati sottoposti a sequestro preventivo oltre ai conti intestati alle società ed alle persone anche 17 unità immobiliari di proprietà della EDIL5 S.r.l. e lo stabilimento balneare pescarese TORTUGA proventi della distrazione fallimentare. Tra gli indagati figurano il figlio del Mattucci, Marco, il noto commercialista teatino Antonio Cristofanelli al quale, insieme a Lara Martini, è stato notificato un provvedimento interdittivo della professione di commercialista. "Un ruolo di spicco - spiegano gli inquirenti - nell’ambito è stato svolto dai rappresentanti legali, rappresentanti amministrativi, consulenti direttamente e/o indirettamente riconducibili al Mattucci identificati in Giuliano Capurri, Antonio Gentile, Vincenzo Misso, Nando Di Luca, Carla Cameli, Valerie Lighezolo Laurence".
IL MODUS OPERANDI SECONDO GLI INQUIRENTI. Dalle indagini, che hanno visto la fattiva collaborazione fra le due forze di polizia, sarebbe emerso anche il modus operandi dell’organizzazione: acquisizione di aziende in crisi che attraverso una serie di passaggi societari, consigliati dai professionisti indagati, venivano svuotate dei loro beni e condotte al fallimento, dopo aver occultato le scritture contabili, trasferito la sede all’estero e aver ceduto l’intero capitale sociale a prestanomi anche stranieri compiacenti; fittizie cessioni di beni strumentali al fine di generare crediti di imposta utilizzati per non pagare le tasse; illecita gestione dell’attività di recupero di materiale ferroso operata attraverso fittizi conferimenti di rottami al fine di drenare le risorse finanziarie dalle società operative BLU SKY S.r.l. e M-RECYCLING S.r.l.
UN FIUME DI DENARO PRESO IN PRESTITO DALLE BANCHE. Il sistema messo in piedi avrebbe permesso di distrarre dalle società operative cospicue risorse finanziarie concesse dagli istituti di credito (Banca delle Marche/Medioleasing S.p.a.) per la realizzazione del centro commerciale “Adriatico di
Civitanova Marche. Tali risorse finanziarie venivano distolte dalla loro reale destinazione attraverso un articolato sistema di fatture false per circa 13 milioni di euro. Questo avrebbe consentito alle società riconducibili al Mattucci di avere una cospicua liquidità e, nel contempo consentire di ottenere cospicui crediti di imposta utilizzati per abbattere gli oneri fiscali e contributivi.
VENTUNO PERSONE COINVOLTE NELLE PRESUNTE FRODI. Alla Procura della Repubblica di Chieti sono state denunciate 21 persone che dovranno rispondere a vario titolo del reato associativo finalizzato alla frode fiscale ed alla bancarotta fraudolenta per distrazione. Inoltre è stato disposto il sequestro preventivo per equivalente fino alla concorrenza dell’ammontare dell’imposta evasa di 43 rapporti bancari e 48 unità immobiliari riconducibili a società e persone indagate. Gli indagati, per bocca dei legali difensori, respingono al mittente ogni addebito contestando ogni singolo capo di imputazione.
Redazione Independent