“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Tre, due (Province): chi perde?
Le ipotesi: A) Aq, Ch, Pe+Te; B) Aq, Te+Pe+Ch; C) Aq+Te, Pe-Ch. Decide la Regione o il Governo?
RIORDINO PROVINCE: LE IPOTESI. Quale sarà l'ipotesi di accorpamento delle province che prevarrà? L'Aquila, Chieti, Pescara-Teramo? Oppure L'Aquila, Teramo-Pescara-Chieti? E ancora L'Aquila-Teramo, Chieti-Pescara. Ed, in quest'ultimo caso, il capoluogo di Provincia sarà Chieti o Pescara? L'unica cosa certa è che, comunque vadano le cose, L'Aquila sarà capoluogo di provincia. La palla ora è nelle mani del Cal (Consiglio delle Autonomie Locali) e dei suoi componenti, scelti per territorio, ma che sentone le esigenze e le pressioni provenienti dall'esterno.
POLEMICHE NEL VERTICE. Nella seduta di ieir sono state ascoltate le parti sociali e i consiglieri dell'Assise Regionale d'Abruzzo. Il Sindaco di Chieti di Primio ed altri componenti del CAL hanno chiesto che vengano definite con chiarezza le modalità con «le quali il CAL dovrà votare le proposte presentate, in modo, poi, da formulare alla Regione una proposta unica di riordino delle Province». Per concludere il Primo cittadino di Chieti ha ancora una volta ribadita la sua posizione, formulata insieme al Presidente della provincia Di Giuseppantonio, che è quella di riordinare le province abruzzesi nelle seguente modo: Chieti, L'Aquila, Teramo-Pescara.
NUOVO SUMMIT IL 19 ED IL 21. Il CAL si riunirà ancora il prossimo 19 per ascoltare per sentire i sindaci ed infine il 21 settembre perconcludere i lavori. Conoscendo le posizioni del Presidente della Provincia di Pescara, del Sindaco di Pescara, degli esponenti teramani, delle stesse forze sociali si ha l'impressione che la contrapposizione tra i vari partiti e perfino all'interno di essi sarà difficilmente ricomponibile. Quale sarà la decisione finale è difficilmente prevedibile considerando che il CAL dovrebbe presentare la proposta (unitaria?) alla Regione la quale dovrebbe poi decidere, oppure, nel caso in cui quest'ultima non esprimesse una posizione, la patata bollente andrebbe nelle mani del Governo. Tutto questo senza considerare che i ricorsi al TAR presentati da varie parti potrebberro essere accolti, sparigliando tutte le ipotesi di riordino formulate.
C.M.