“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Tragedia di Rigopiano: la Procura presenta l’appello
La sentenza di primo grado emessa a febbraio ha assolto 25 dei 30 imputati per il disastro nell’hotel in cui persero la vita 29 persone
La Procura di Pescara ha depositato l'appello contro la sentenza di primo grado emessa il 23 febbraio dal GUP Gianluca Sarandrea sulla tragedia dell'hotel Rigopiano del 18 gennaio 2017 quando, in seguito ad una valanga, persero la vita 29 persone. Nella sentenza di primo grado, con rito abbreviato, dei 30 indagati, 25 furono le assoluzioni e cinque le condanne riguardanti: il dirigente e il responsabile del servizio di viabilità della Provincia di Pescara, Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio (tre anni e quattro mesi di reclusione ciascuno), Ilario Lacchetta, il Sindaco di Farindola a due anni e otto mesi; ed infine 6 mesi a Bruno Di Tommaso, gestore dell'albergo e rappresentante della Gran Sasso Resort & Spa e 6 mesi a Giuseppe Gatto per l'intervento sulle tettoie e verande dell'hotel. Con la sentenza del 23 febbraio scorso emessa dal Giudice Sarandrea andarono assolti l'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, l'ex presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco ed esponenti di varie istituzioni. Il GUP ha motivato le assoluzioni nel documento di 274 pagine sostanzialmente basato sul concetto di imprevedibilità dell'evento e sulla non riscontrabile responsabilità degli imputati, che esclude "qualsivoglia collegamento causale tra la presunta condotta omissiva tenuta dagli imputati e il crollo dell'hotel Rigopiano". La procura, rappresentata dal procuratore capo Giuseppe Bellelli e dai pm Andrea Papalia e Anna Benigni, nel corso del processo aveva chiesto 26 condanne, per un totale complessivo di 151 anni e mezzo di reclusione, e quattro assoluzioni.