“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
«Traffico illecito di rifiuti»
L'accusa è della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila. Notificati sedici avvisi di garanzia a sindaci e società
UN'INDAGINE SPORCA - Questa mattina la procura distrettuale antimafia dell'Aquila ha notificato 16 avvisi di garanzia - a carico di sindaci, ex sindaci, amministratori di società di igiene urbana tra cui Attiva, Deco e Ambiente spa - per traffico illecito di rifiuti. Nel mirino degli inquirenti il procedimento di trattamento dell'immondizia che - stando a quanto si è appreso nell'informazione di garanzia - non avrebbe seguito i passaggi stabiliti dalla legge e di cui sarebbero responsabili pezzi pesanti della politica e dell'imprenditoria locale. I rifiuti, secondo gli investigatori, anziché essere trattati preventivamente sarebbero finiti direttamente in discarica, saltando la filiera del recupero. Un'indagine, quella della Procura dell'Aquila, che apre un inquietante sguardo sul business più remunerativo che c'è oggi in Italia.
ELENCO DEGLI INDAGATI- Le sedici persone alle quali è stato notificato l'avviso di garanzia sono Paolo Tracanna, amministratore della Deco, Massimo Sfamurri, presidente di Ambiente spa, Franco Manciotti, amministratore dell'Ecoemme, Salvatore Buzzi, Giuseppe Mantini, imprenditore, Alberto Torelli, amministratore dell'Aciam, Roberto Ridolfi, imprenditore, Guglielmo Lancasteri, amministratore della Attiva, Antonio Valerio, imprenditore, Roberto Pasqualini, direttore della Deco, Francesco Mastromauro, sindaco di Giulianova, Valter Catarra, attualment epresidente della Provincia di Teramo, Mario De Sancti, sindaco di Morro d'Oro, Orazio Di Marcello, sindaco di mosciano Sant'Angelo, Franco Di Bonaventura, ex sindaco di Roseto,Domenico Di Sabatino, sindaco di Bellante.
DECO: «ESCLUDIAMO OGNI IRREGOLARITA'» - La Deco Spa, con riferimento alle ultime notizie in merito alle indagini che vedono coinvolta l’azienda, ha diramato il seguente comunicato. «Non si nasconde stupore - si legge nel comunicato - nell’apprendere le ipotesi di reato sulle quali gli inquirenti stanno indagando e, al tempo stesso, si comprende lo stupore degli altri soggetti privati e istituzionali coinvolti nella vicenda. Vogliamo tranquillizzare tutti i dipendenti che quotidianamente operano per questa azienda che, nonostante l’attuale periodo di crisi internazionale, ha ulteriormente sviluppato le proprie attività, incrementando, conseguentemente, i livelli occupazionali sia in Italia che nelle società estere del gruppo Deco”, sostengono i vertici dell’azienda. Proprio per tutelare tutte le famiglie dei nostri dipendenti confidiamo in una rapida definizione delle questioni da parte degli inquirenti che possa condurre alla verità e alla conseguente archiviazione del caso». Intanto, c'è risolvere anche il problema della discarica Colle Cesa a Spoltore. Stando a quanto riportato da alcuni siti l'emergenza sarebbe a brevissima scadenza, con una saturazione dello spazio prevista in meno di 20 giorni. Dopo cosa accadrà? Dove saranno smaltiti i rifiuti del pescarese? Ed a quale costo?
Marco Beef