“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Tifosi pescaresi "trattati come bestie" chiedono l'intervento del Sindaco e del Prefetto
Monta la protesta degli oltre millecinquecento biancazzurri reduci dalla sfortunata trasferta all'Olimpico di Roma
TIFOSI PESCARESI "TRATTATI COME BESTIE" CHIEDONO INTERVENTO DEL PEREFETTO E DEL SINDACO. In queste ultime ore registriamo la vibrante lamentela dei molti tifosi del Pescara reduci dalla 'faticosissima' trasferta, sabato scorso, allo Stadio Olimpico di Roma. In realtà, nonostante il breve tragitto che separa la Capitale d'Italia all'Abruzzo, poco più di 200 chilomentri, il viaggio di ritorno è risultato infatti piuttosto scomodo, e non soltanto per quei fans che hanno scelto di muoversi coi pullman organizzati. A raccontare come sono andate le cose è Fabio Manzo, storico sostenitore del Delfino Pescara 1926. “Non mi era mai capitato di assistere a scene del genere. Faccio trasferte da tantissimi anni. E’ stata calpestata la dignità dell’uomo. Senza un minimo di rispetto. Ma che calcio è? Il sistema è palesemente malato. Di certo dopo quanto accaduto, noi tifosi, tanto vituperati, siamo la parte buona e sana di questo mondo. Restiamo esterrefatti. Chiudere l’ingresso agli autogrill..ma stiamo scherzando ? C’erano donne, bambini, persone non più giovanissime. Senza poi considerare che ci hanno permesso di entrare in uno stadio Olimpico praticamente deserto al 35′ del primo tempo. Tutto ciò è vergognoso!”. Chiaramente le parole di Manzo non sono state le uniche del 'coro degli amareggiati'. Anche Nella Grossi, presidentessa del club ‘Donne biancazzurre’, è intervenuta per lamentarsi del trattamento ricevuto durante la trasmissione sportiva di Rete8. “Ci hanno fatto sostare al casello di Roma per 45 minuti - racconta la super tifosa del Pescara - Poi ci hanno portato in giro per la città. Siamo entrati quasi a partita abbondantemente iniziata. Non solo, rappresentanti delle forze dell’ordine ci hanno messo le mani addosso. Durante il viaggio di ritorno in autostrada, ci hanno impedito l’ingresso negli autogrill per motivi di ordine pubblico. Non abbiamo potuto usufruire dei servizi per la durata dell’intero viaggio. Qui si limita la libertà individuale. Non c’è rispetto. Trattati come bestie. E’ uno schifo”. Adesso sono in molti a chiedere l'intervento a supporto delle ragioni del tifoso da parte della politica pescarese, che sempre più spesso è presente allo Stadio Adriatico, in particolare del sindaco di Pescara Marco Alessandrini o anche del Prefetto della Provincia di Pescara Francesco Provolo.
Redazione Independent