“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Text is a Thing
Sette artisti di sette generazioni diverse per spiegare il rapporto tra segno e testo
LE VERNICI DI VISTAMARE - Venerdì 17, in Largo de Frentani a Pescara, la galleria Vistamare di Benedetta Spalletti presenta il lavoro di sette artisti di generazioni diverse (Meris Angioletti, Pedro Barateiro, Pavel Buchler, Bethan Huws, Anna Franceschini, Michael Mueller, Vincent Vulsma) nella la mostra A text is a Thing
L'IDEA - A text is a thing vuole mettere in luce come nel passaggio da una matrice verbale e letteraria alla realizzazione di un’opera visiva – sia essa scultorea, installativa, video o pittorica – vi siano una serie di gap e di “sincopi” che rendono le opere degli artisti in mostra non già una trasposizione diretta della fonte da cui il concetto proviene, quanto piuttosto, una trasformazione e una contrazione di un numero di informazioni inuna unità visiva. In mostra saranno presentate opere realizzate in un periodo di tempo che va dal 1973 fino al 2011, oltre a lavori realizzati appositamente per l’occasione.
BETAHN HUWS - Partendo da una profonda riflessione sul ready-made duchampiano Bethan Huws (1961, vive e lavora a Berlino) spingeai limiti tanto la dimensione della banalità nell’arte quanto la matrice linguistica dell’immagine. L’artista gallese, muovendosi liberamente tra le tecniche dell’acquerello, del disegno, del wall-text, dell’installazione e della scultura crea collegamenti inattesi tra il dominio dell’arte e la nostra esperienza della quotidianità.
PAVEL BUCHLER - Vive e lavora a Manchester è artista, docente e scrittore. Riassumendo la sua pratica come "fare accadere il nulla", egli si concentra sulla natura catalitica dell’arte e sulla sua capacità di attirare l’attenzione sull’ovvio rivelandolo, in ultima analisi, come inaspettato.
PEDRO BARATEIRO - L’artista portoghese (1979 vive e lavora a Lisbona) utilizza diversi mezzi espressivi tra cui fotografia, collage, installazione, scultura e video. In ognuno di questi casi l’artista lavora principalmente con immagini esistenti, fotografie di vecchi magazine, documenti, testi letterari e oggetti trovati creando, a partire da essi, una riflessione su come la storia lavori nel presente a generare spazi e architetture, sia fisici che simbolici.
ANNA FRANCESCHINI - Anna Franceschini (1979, vive e lavora ad Amsterdam) utilizza l’immagine in movimento e la relazione con il linguaggio del cinema per osservare i luoghi e i contesti nei quali si trova ad operare. L’artista parte dagli oggetti e dagli spazi e, attraverso un procedimento che lei stessa definisce di “dinamizzazione” degli elementi, inizia un percorso a ritroso che la porta a ridefinire l’essenza degli stessi.
MERIS ANGIOLETTI - Nel suo lavoro Meris Angioletti (1977, vive e lavora a Parigi) pone lo spettatore nella posizione del ricercatore, proponendo quelle che, più che “opere”, appaiono come metodi di indagine. Nei suoi oggetti e nelle installazioni video e sonore l’artista dissemina indizi, microstorie e memorie letterarie e filosofiche che ricompone in quella che sembra una filologia del tutto soggettiva.
VINCENT VULSMA - (1982, vive e lavora tra Amsterdam e Berlino) raccoglie oggetti e modelli provenienti da collezioni etnografiche o da produzione di design modernista, muovendosi deliberatamente tra ciò che è classificabile come bene di lusso, arte o souvenir. Le sue opere spesso indagano gli effetti che i cambiamenti culturali tra diversi contesti storici e sociali provocano nella produzione e nell’interpretazione di oggetti, cercando di analizzare il ruolo dell’artista e di altri specialisti nel processo di
produzione di “valore” di questi stessi.
MICHAEL MULLER - Sin dai suoi esordi Michael Müller (1970, vive e lavora a Berlino) ha sviluppato un corpus di lavori che indaga fenomeni psichici, culturali, filosofici e religiosi sia occidentali che orientali, ponendo in relazione queste dimensioni dell’esistenza umana con i sistemi di categorizzazione e classificazione scientifici. I suoi lavori più recenti mostrano un interesse per le strutture e i sistemi intorno ai quali si
sviluppano e ruotano tanto la costruzione del linguaggio quanto le forme di espressione non verbali.