“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Testa: «Ecco perchè sono tornato in Provincia». Adesso le primarie?
Il passo del gambero del Bel Guerino trova una spiegazione nelle logiche romane. La regia sarebbe di Alfano, Quagliariello e Chiavaroli
LA VERA VERITA' DI GUERINO TESTA: SU PESCARA DECIDE ROMA. «Venti giorni fa mi sono dimesso da presidente della Provincia di Pescara, ieri ho revocato le mie dimissioni e oggi annuncio che lavorerò in maniera ancora più incisiva per la città di Pescara. Venti giorni fa, ho rassegnato le dimissioni da presidente della Provincia perché c'era uno scenario politico da valutare in vista delle elezioni. Il partito (nelle persone di Alfano, Quagliariello e Federica Chiavaroli) mi aveva chiesto di mettermi a disposizione e l'ho fatto sapendo che avevo venti giorni di tempo per valutare il da farsi». Ecco la "spiega" sul comportamento a dir poco confuso di Guerino Testa, ritornato alla guida dell'Ente più inutile della storia dell'amministrazione pubblica, cioè la Provincia.
«NON CORRO PER LA REGIONE». «Adesso - continua T. - il panorama politico è più chiaro e quindi, avendo ritirato ieri pomeriggio le dimissioni, rientro alla guida dell' ente per una serie di motivi. E, ovviamente, non mi candido alle elezioni regionali. E' mia volontà - sottolinea - portare avanti alcuni progetti strategici per il territorio: dall'istituto Alberghiero alla piscina provinciale, dalle piste ciclabili al pattinodromo di Montesilvano, negli spazi del liceo d’Ascanio, passando per alcune vertenze che riguardano questo territorio. Per tale motivo ho deciso di rientrare: ora voglio rimettere testa e cuore su tali questioni, che intendo assolutamente risolvere».
DOPO LE PRIMARIE SU FACEBOOK QUELLE VERE? Il commercialista pescarese, dopo avere lanciato la sfida a Luigi Albore Mascia su facebook con discutibile sondaggio "vota il sindaco di Pescara", torna a parlare delle sue ambizioni politiche, ergo delle primarie nel centrodestra. «Parallelamente, da oggi, inizio a lavorare in particolar modo per la città di Pescara, ad ascoltare i cittadini, le categorie, gli operatori commerciali, le associazioni. Un'opera, questa, utile per le primarie o per qualsiasi strumento sarà scelto dalla coalizione per arrivare ad una decisione condivisa sul candidato a sindaco della città. Riconfermo dunque la mia totale disponibilità a misurare il consenso attraverso primarie, sondaggi, gazebo, incontri con categorie produttive. Non sto lanciando la mia candidatura a sindaco - specifica - ma voglio dire che non accetto che siano i tavoli romani a decidere chi debba essere il candidato sindaco della nostra città. La scelta deve spettare ai cittadini. Ed è importante che la coalizione faccia quadrato su questo, evitando spaccature. La coalizione divisa sarebbe un grave errore. Il centrodestra deve essere unito, coeso e aperto, non chiuso, né deve delegare ai rappresentanti romani la scelta del candidato sindaco di Pescara».
«MASCIA FA BENE A CANDIDARSI». Testa ritiene, inoltre, che l' ambizione a ricandidarsi del sindaco uscente Luigi Albore Mascia sia più che legittima, ma che non debba coincidere con l'impedimento, per lui o per altri, a coltivare lo stesso desiderio. «Io stesso cinque anni fa - ricorda - ho fatto un passo indietro e sono stato dirottato in Provincia portando la coalizione ad un grande risultato, direi storico: governare l’ente dopo 25 ininterrotti anni di amministrazione targata centrosinistra. Ritengo che il mio desiderio sia comprensibile, legittimo, oltre che suffragato da un buon consenso, non solo quello registrato quasi cinque anni fa ma quello che colgo quotidianamente. Riconfermo - conclude nell'intevento - la mia disponibilità a confrontarmi con altri candidati a sindaco della città e a misurare il consenso dei cittadini attraverso qualunque strumento la coalizione scelga, e se i pescaresi sceglieranno Mascia lavorerò con lui, sperando che avvenga lo stesso al contrario».
Redazione Independent