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Teramo, Marroni: “La Te.Am. ha inghiottito 25 milioni di euro in più”
Servizio di smaltimento dei rifiuti: secondo la consigliera comunale, l’azienda avrebbe fagocitato troppi soldi rispetto ai fabbisogni standard del Comune
QUEI RIFIUTI "MARRONI". Maria Cristina Marroni, consigliera comunale di Teramo (Teramo 3.0), attacca la Te.Am. S.p.A. sul servizio dei smaltimento dei rifiuti e afferma: “Ha inghiottito 25 milioni di euro in più rispetto ai fabbisogni standard del Comune di Teramo negli ultimi 5 anni”.
FABBISOGNI STANDARD. Recentemente, il Ministero dell’Economia ha istituito una banca dati on line, denominata “OpenCivitas”, attraverso la quale divulgare alla cittadinanza i dati ufficiali sulla spesa storica e i fabbisogni standard dei Comuni e delle Province. Tale banca dati si rivolge espressamente ai cittadini affinché “tutti abbiano a disposizione le informazioni raccolte attraverso i questionari compilati dagli stessi Enti Locali ed elaborate per la determinazione dei fabbisogni standard”. Attraverso la pubblicazione dei dati, il Ministero si prefigge l’obiettivo di “porre le basi per una revisione della spesa locale dal basso stimolando la responsabilità degli amministratori locali e favorendo la partecipazione civica”. In particolare, il Ministero esplicita come “per i cittadini OpenCivitas è uno strumento di valutazione e controllo delle scelte operate dagli Enti”. I fabbisogni standard misurano “il fabbisogno finanziario di un Ente in base alle caratteristiche territoriali e agli aspetti socio-demografici dei residenti”.
TROPPI SOLDI. Limitandosi al solo servizio per lo smaltimento dei rifiuti, la Marroni rileva come il fabbisogno standard per l’erogazione del servizio sia stato determinato dal Ministero – per il Comune di Teramo – in 7.184.797 euro l’anno. L’esponente di Teramo 3.0 ricorda come nell’ultimo anno di gestione del sindaco Gianni Chiodi, cioè il 2008, i costi complessivi del servizio si aggirassero sui 6 milioni di euro. Ciò significa che negli ultimi cinque anni, corrispondenti alla prima consiliatura Brucchi, il costo del servizio di smaltimento rifiuti “è pressoché raddoppiato nonostante le promesse da marinaio circa la riduzione delle tariffe legate all’avvio della raccolta differenziata”.
5 MILIONI L'ANNO IN PIU'. Di conseguenza, "negli ultimi cinque anni la Teramo Ambiente, società partecipata dal Comune di Teramo alla quale è stato affidato il servizio di igiene urbana (servizio in scadenza al prossimo 30 aprile 2015), ha inghiottito una media di 5 milioni di euro l’anno in più rispetto ai fabbisogni standard, per un totale di 25 milioni di euro pagati in più dai teramani”. Non solo: “A partire dal prossimo anno (2016) nella commisurazione della tariffa della Tassa sui rifiuti (TARI) il Comune sarà obbligato ad “avvalersi anche delle risultanze dei fabbisogni standard” (come imposto dall’art. 1 comma 653 della Legge n. 147/2013), al fine di pervenire ad una corretta gestione del servizio in termini di efficacia, efficienza ed economicità; il tutto nell’ottica della massima trasparenza, consentendo la valutazione dell’azione pubblica e superando il criterio della spesa storica”.
L'APPELLO DI MARIA CRISTINA. E’ per questo che la Marroni si appella alle istituzioni tutte affinché “venga analizzato a fondo il servizio di igiene ambientale/smaltimento rifiuti nella sua legittimità, nel livello qualitativo erogato e nei risultati complessivi raggiunti; dall’altro lato faccio appello a tutte le forze politiche affinché si dia avvio ad una approfondita ed urgente analisi del servizio di igiene ambientale/smaltimento rifiuti, onde poter adottare nella massima consapevolezza e sollecitudine – a cura dei competenti Organi comunali – le opportune decisioni concernenti il nuovo imminente affidamento del servizio”.
Federico Di Sante