“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Teramo, Asl: "Nessun caso tubercolosi a Castrogno"
Nell'istituto penitenziario cittadino sarebbe tutto a posto. Di opinione contraria il Sappe: "Il problema esiste ed è certificato"
LA ASL SMENTISCE. La Asl di Teramo dichiara che "il presunto caso di contagio di tubercolosi presso l'istituto penitenziario di Teramo non risulta confermata dai Servizi Aziendali preposti al controllo degli operatori penitenziari, sanitari e popolazione detenuta sottoposta a screening". Per il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, al contrario, il caso esiste ed e' certificato.
DONATO CAPECE: "QUESTA E' UNA POSIZIONE IMBARAZZANTE". "Trovo imbarazzante la posizione della Asl di Teramo, che conferma come spesso la mano destra non sappia quel che fa la sinistra: con un certificato medico ufficiale la Asl accerta infatti la positivita' di un poliziotto del carcere al contagio della Tbc. I vertici dell'Azienda, invece e chissa' poi perche', pretendono di smentire se stessi, un loro medico e addirittura si arrogano il diritto di parlare a nome della direzione del penitenziario teramano. Tutto questo mi sembra semplicemente imbarazzante per i vertici della Asl di Teramo: perche' nascondere la verità?". Cosi' il segretario generale del Sappe, Donato Capece, commenta quel che e' avvenuto in questi giorni a Teramo.
LA "POLVERIERA" DELLE CARCERI. Per Capece, "Non e' un mistero che la prevalenza della tubercolosi è piu' alta nella popolazione carceraria rispetto alla popolazione generale, per cui da tempo le organizzazioni sanitarie hanno messo l'accento sulla necessita' di arrestare il contagio in questa popolazione a rischio. Recenti studi e ricerche hanno accertato come nella popolazione carceraria tra il 30 e il 40% delle persone abbiano l'epatite C, mentre l'epatite B attiva e' intorno al 7%; oltre la meta' dei detenuti (56%), inoltre, ha avuto contatti con l'epatite B; l'infezione della tubercolosi e' oltre 50% nei detenuti stranieri. Questo fa comprendere in quali polveriere infettive lavorano ogni giorno le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che devono avere ogni tutela e garanzia".
L'AUSPICIO DEL SAPPE. Il sindacato della polizia penitenziaria auspica periodiche e continue visite di controllo e una profilassi ad hoc per i poliziotti, che lavorano a contatto con molte situazioni a rischio, come nel caso del carcere di Teramo.
Redazione Teramo