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Strada dei Parchi dovrà pagare 3 milioni alla Provincia di Teramo
La Corte d'Appello dell'Aquila ha rigettato l'impugnazione presentata dalla società. Soddisfatto il presidente Renzo Di Sabatino
STRADA DEI PARCHI CONDANNATA. La Corte d'Appello dell'Aquila ha rigettato l'impugnazione presentata dalla societa' Strada dei Parchi spa. Si tratta della prima sentenza pronunciata in secondo grado da una Corte d'appello in ordine alla questione dell'assoggettabilita' al canone Cosap delle societa' private che gestiscono concessioni autostradali e che con i loro viadotti occupano lo spazio sovrastante le strade provinciali o comunali.
Con una decisione destinata a fare giurisprudenza viene ribadita la non applicabilita' della esenzione alle societa' concessionarie delle reti autostradali altrimenti prevista per le "occupazioni effettuate dallo Stato". I giudici definiscono "abusiva" l'occupazione perche' Strada dei Parchi non ha mai chiesto alla Provincia di Teramo il rilascio della concessione per l'occupazione degli spazi sovrastanti le strade provinciali, "occupati", per l'appunto, dai viadotti autostradali. I principi giurisprudenziali affermati dalla Corte dell'Aquila risulteranno utili anche ai fini della definizione delle ulteriori e analoghe cause tuttora pendenti in sede di appello ed instaurate, oltre che dalla societa' Strada dei parchi, anche dalla societa' Autostrade per l'Italia.
Da un punto di vista strettamente economico, i canoni annuali a carico delle due societa' autostradali ammontano a circa 200mila euro e sono stati richiesti a far data dal 2007 per un importo complessivo che insieme alle sanzioni ammonta a 3milioni e 200mila euro. Una parte di questi canoni sono gia' stati versati da una delle due concessionarie, la Societa' Autostrade Spa, mentre Strada Dei Parchi, fino ad oggi, non ha versato nulla.
La Provincia aveva gia' vinto i primi gradi di giudizio: le sentenze emesse dal Tribunale di Teramo avevano sancito che le societa' autostradali pur risultando concessionari della gestione delle autostrade, non avevano diritto all'esenzione prevista "per le occupazioni effettuate dallo Stato", in quanto societa' private "che hanno quale proprio interesse il conseguimento di un corrispettivo (il pedaggio autostradale, appunto), al quale corrispondono il rischio di impresa e i relativi costi di gestione".
"Come non essere soddisfatti per una sentenza che ristabilisce un principio di equità", commenta il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, che lancia una provocazione: "Possiamo sederci con le societa' autostradali e trattare sul dovuto se queste rivedono i canoni dei pedaggi autostradali considerando che quelli praticati da Strada Dei Parchi sulla A24 sono fra i piu' cari d'Italia".
Redazione Teramo