“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Stop al femminicidio
Nel 2012 oltre 100 donne uccise. La mattanza di Bazzano è figlia di una malsana idea di possesso
VIOLENZA SULLE DONNE. L'IDEA DELLA PEZZOPANE. «Un delitto orribile che scuote le coscienze ed inorridisce. Non chiamiamolo delitto passionale. Non si capisce infatti dove sia la passione. È purtroppo un orribile femminicidio, uno dei tanti. Il mio primo pensiero va ai quattro figli che con un attimo perdono padre e madre, assassinata per mano dello stesso genitore reo confesso». E' il commento di Stefania Pezzopane, assessore alla Cultura del Comune di L'Aquila, capolista Pd al Senato delle Repubblica, sul terribile duplice omicidio avvenuto, ieri pomeriggio, nel parcheggio di un supermercato a Bazzano.
L'IDEA DI POSSESSO. Nel 2012 i delitti consumati nei confronti delle donne sono stati oltre 100. «Nel 2013 - aggiunge - ancora e sempre di più uomini maltrattano e uccidono donne, “le loro donne”, un’idea di possesso che non accetta che la donna possa ad un certo punto interrompere il rapporto. Attorno a questa cultura ci sono ancora troppe complicità». Solo pochi giorni fa un magistrato di Bergamo di fronte ad un caso di violenza ha sostenuto che la sera le donne farebbero bene a stare a casa. ll fatto stesso di chiamare questi delitti passionali è un segno di giustificazione. «L’amore, il grande amore e la passione - conclude - non generano mai e poi mai violenza. Quando c’è la violenza e il delitto, c’è esattamente l’opposto dell’amore e della passione, c’è l’odio, la ripicca, la vendetta verso chi si allontana da questa forma di possesso». Questo orribile femminicidio ha coinvolto anche l’uomo con cui la donna aveva deciso di iniziare una nuova vita. Si trattava di persone “normali”, l’omicida era un imprenditore, la famiglia era perfettamente integrata, i ragazzi frequentano le scuole cittadine. Una situazione apparentemente “normale”, come apparentemente “normali” appaiono le vite di molte donne che diventano vittime incolpevoli di femminicidio.
IL CASO DEL MARESCIALLO STALKER. Qualche giorno fa un ex maresciallo uccide a Montesilvano la sua ex compagna, che tante volte aveva denunciato la violenza subita. In questi giorni si sta svolgendo il processo per il delitto Parolisi e la scorsa estate in Abruzzo altre donne sono state vittime dei loro compagni, mariti e conviventi. Purtroppo tra questi delitti non ci sono grandi differenze, non è la nazionalità, l’età, il ceto sociale a fare la differenza. Il filo nero che lega questi femminicidi è l’odio viscerale che subentra quando la donna, considerata oggetto di possesso, sceglie una strada diversa. Le Istituzioni, la Politica, le Forze dell’Ordine sono chiamate a compiti impegnativi.
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