Stellantis, lavoratori in piazza a Roma. Acerbo: “Marsilio dov’è?”

I lavoratori metalmeccanici vivono con preoccupazione la crisi del settore automotive che, da solo, in Abruzzo impiega compreso l’indotto circa 22mila persone

Stellantis, lavoratori in piazza a Roma. Acerbo: “Marsilio dov’è?”

“Oggi ho partecipato alla grande manifestazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore auto a Roma. Molto nutrita la presenza di metalmeccanici abruzzesi vista la situazione assai preoccupante per un comparto così importante per la nostra regione. Mi sarei aspettato di vedere con il gonfalone il Presidente della Regione Marsilio in mezzo ai lavoratori abruzzesi. Sul palco ho visto solo il presidente del Molise. Stiamo andando verso un disastro ma pare che la Regione e la politica abruzzese dormano sonni profondi. Come ha notato il nostro compagno Angelo Orlando nell'audizione parlamentare di Tavares nessuno ha posto una domanda sul destino della Sevel e della produzione del Ducato. La crisi dell'automotive non è causata, come racconta il governo, dalla transizione ecologica ma dalle scelte di un gruppo che sta penalizzando da tempo l'Italia in assenza di un ruolo forte della politica. Non ci si può lamentare della Francia se da quelle parti lo Stato non elargisce regali ma pesa dentro la governance e impone garanzie occupazionali e programmi di sviluppo. Sarei curioso di sapere oggi con gli operai abruzzesi quanti erano gli assessori, i consiglieri regionali e i parlamentari presenti. In momenti,come questi la politica dovrebbe stringersi intorno alle organizzazioni sindacali per difendere il nostro territorio da una crisi che avrebbe conseguenze sociali devastanti che andrebbero ben oltre l'automotive. Oggi a Roma doveva esserci Marsilio”. Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione comunista.

Ricordiamo che, la scorsa settimana, l’amministratore delegato portoghese della casa automobilistica Carlos Tavares, intervistato sullo stato di salute del settore automobilistico e della società proprietaria dello stabilimento di Atessa, ha dichiarato ai giornalisti che nessuna ipotesi è esclusa, neppure quella del licenziamento. Parole forti che, come prevedibile, hanno gettato nello sconforto i lavoratori e le lavoratrici di tutta Italia che oggi erano in piazza a Roma per manifestare.