“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Stato vs. Strada dei Parchi: comunque vada a pagare saranno i cittadini
La società del Gruppo Toto ha richiesto una provvisionale per risarcimento danni da oltre 2miliardi di euro
Il Tribunale di Roma ha rinviato al 18 luglio prossimo l'udienza relativa alla diffida che Strada dei Parchi Spaha inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attualmente guidato da Matteo Salvini, al premier Giorgia Meloni e ai vertici burocratici, per chiedere quanto meno, una provvisionale sul risarcimento. La Società del Gruppo Toto nella diffidaaveva chiesto, un congruo anticipo in alternativa all’indennizzo richiesto di oltre 2 miliardi di Euro. E il Mit entro il 7 luglio scorso, avrebbe dovuto comunicare ufficialmente anche il quantum per aver revocato la concessione a Strada dei Parchi S.pa. la cui scadenzaera prevista nel 2030. Ed effettivamente, secondo l’Avvocatura dello Stato, il Decreto sarebbe già pronto e attende solo il vaglio degli uffici competenti, per essere ufficializzato, anche se attualmente non è noto l’importo risarcitorio offerto. Il Mit si è trovato in grave difficoltà dopo che il Tribunale de L’Aquila prima e poi quello di Teramo avevano assolto dall’accusa di non avere effettuato "adeguate manutenzioni", la societàfacente capo all’imprenditore Toto. La vicenda giudiziaria già di per sé già intricata si complica ulteriormente in quanto Strada dei Parchi aveva chiesto ed ottenuto l’ammissione ad un Concordato preventivo al 100% dopo la revoca della concessione. I creditori convocati nell’assemblea di giovedì scorso avrebbero dovuto esprimersi in merito, ma siccome, non è ancora nota neanche l’ entità della provvisionale del Mit e dei Ministeri collegati la seduta è stata rinviata a data da destinarsi. E non è finita qui perché, a preoccupare il Dicastero di Salvini, c’è anche il giudizio di legittimità costituzionale del D.L. del 7 luglio scorso di revoca della concessione, sollevato dal TAR del Lazio. Poiché c’è il rischio di un procedimento per danno erariale, il Governo ha tutto l’interesse a chiudere la vertenza col Gruppo Toto, prima che la Corte suprema si pronunci.