“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Stanza 114 e la Carta di Pisa, "noie" in vista del duello Chiodi-D'Alfonso
Il Fatto Quotidiano pizzica con le pinze nei cassetti del Pd la "questione morale". Intanto a Roma c'è chi trama per sostituire Mr.32mila preferenze
IL FATTO QUOTIDIANO "PIZZICA" IL PD SULLA CARTA DI PISA. Come al solito, ogni volta che l'inviato de Il Fatto Quotidiano Antonio Massari arriva in Abruzzo sono sberle.
Il primo schiaffo, qualche mese fa, all'attuale governatore di Regione, Gianni Chiodi, pizzicato dal giornalista pugliese tra le carte dell'inchiesta "Rimborsopoli" con l'amante: era nella stanza 114 all'hotel Del Sole con l'attuale consigliera di Pari Opportunità.
Ieri, e non è la prima volta, è stato colpito il Partito Democratico che ha candidato alle primarie del centrosinistra, straordinariamente vinte da Luciano D'Alfonso, uno che per loro stessa ammissione è incandidabile. Almeno, secondo quanto stabilito dallo statuto del Pd che ha fatto della "questione morale", un cardine della coalizione e del suo governo, impegnandosi ad adottare un codice etico che all'articolo 6 prevede che "in caso di rinviato a giudizio per reati di corruzione, l'amministratore si impegna a dimettersi ovvero a rimettere il mandato".
D'Alfonso, come è noto, ha un processo d'appello per l'assoluzione di Housework, ed un altro, molto meno impegnativo, per la vicenda della grande incompiuta Mare-Monti, la strada che collega Pescara con Penne fermata da un ricorso degli ambientalisti e costata 6milioni di euro.
Se a destra, lo scandalo che ha travolto il commercialista teramano, non ha fatto inidignare nessuno, a sinistra, manco a dirlo, c'è qualcuno che storce il naso e trama come Renzi con Letta. Ma - e di ma ce ne potrebbero essere a pacchi - a Roma nessuno osa mettersi contro D'Alfonso che i voti li ha e lo ha dimostrato alle ultime consultazioni dove ha sforato l'en plein come forse solo Kim Jong-un in Corea.
La verità è che è il Partito Democratico ad avere bisogno di D'Alfonso, non il contrario.
Oggi su Il Fatto Quotiano ha ammesso che "valuterà le sue dimissioni nel caso il partito gliele chederà" aggiungendo però "essere stato assolto da 53 capi di imputazione". Alla domanda di Massari: "Esiste la questione morale?". D'Alfonso ha risposto "certamente sì" ma che "riguarda solo la condotta individuale di alcuni eletti".
Tradotto dal "politichese" significa che, se volessero ternare di fermarlo, allora lui si candiderebbe con un'altra forza politica, anche una lista civica. E allora sì che se ne vedrebbero delle belle.
Tutti avvisati.
Il Sub