“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
"Spiaggiopoli": la sanatoria per balneatori morosi
Concessionari potranno saldare debiti fiscali con lo sconto. Bonelli (Verdi): «E' uno scandalo. Non pagano quasi nulla»
NELLA LEGGE DI STABILITA' UNA SANATORIA ANCHE AI BALNEATORI. Nel novembre scorso la lobby dei balneatori era riuscita a convincere il governo delle larghe intese, ad emanare un emendamento alla legge di stabilità che avrebbe sostanzialmente privatizzato le nostre spiagge, vendendole ai concessioni del demanio marittimo. Gli emendamenti presentati sia del Pdl che
dal Pd, in perfetta, sintonia avrebbero consentito ai concessionari, di diventare "proprietari o di ottenere la concessione di lungo periodo" sui terreni del demanio marittimo. Dopo la denuncia del leader dei Verdi, Bonelli e la sollevazione popolare contro la sdemanializzazione, in tutta fretta, gli emendamenti furono ritirati. Ma la lobby dei balneatori non si è arresa è ha ripiegato su un obiettivo minore, concesso dalla commissione bilancio della camera su proposta del relatore del Pd Maino Marchi. In base all'emendamento approvato, i concessionari del demanio marittimo potranno sanare i pagamenti in contenzioso verso l'erario pagando solamente il 30% di quanto dovuto in un'unica soluzione oppure il 60% in sei rate.
IL LEADER DEI VERDI BONELLI CRITICA IL M5S CHE AIUTA SPIAGGIOPOLI. Nei giorni precedenti l'approvazione dell'emendamento, c'era stata una vivace polemica tra il leader ecologista Bonelli e il M5S che ha presentato un emendamento firmato da ben 14 deputati del movimento e
che prevedeva un regalo ai balneatori ancor più grande di quello approvato ieri in commissione bilancio
della camera. Esso prevedeva la sospensione del "pagamento dei canoni per le concessioni marittime sino alla data del 30/9/2014, in atttesa di una normativa "chiara e congrua". In risposta a Bonelli che li aveva accusati di aiutare "spiaggiopoli", i deputati pentastellati hanno fatto presente che il settore che comprende 30.000 piccole imprese con 10.000 addetti e non va criminalizzato". Mentre per i Verdi i balneatori non se la passano poi così male perché, come sostiene Bonelli, "lo Stato incassa 3.400 € a concessione, mentre gli incassi che gli stabilimenti balneari realizzano in Italia, si aggirano intorno ai 10 miliardi di € . Che, a conti fatti, significa un ricavo lordo di oltre 333.000 € per stabilimento".
LO SCANDALO DEI SUBAFFITTI DELLE CONCESSIONI DEMANIALI. Che la materia vada riformata in senso liberale, senza criminalizzare nessuno, lo dimostra lo scandalo dei subaffitti.
Quando i titolari delle concessioni, subaffittano le concessioni creano molto spesso una rendita di posizione a loro vantaggio, moralmente inaccettabile, che uno Stato liberale non dovrebbe tollerare . Uno dei casi più noti, denunciato da Enrico Rossi, il Presidente della regione Toscana, riguarda l'arcinoto ex play boy e imprenditore Flavio Briatore che per il suo stabilimento balneare Twiga, "paga ad un signore, che non fa niente, ben 300.000 € l'anno per il semplice fatto che costui è detentore di una concessione ricevuta tanti anni fa". A rincarare la dose non c'è addirittura un balneatore anzi il Presidente Nazionale dei Balneatori Confesercenti secondo cui "gli affitti a più zeri che si chiedono
su terreni demaniali e che portano nelle casse del concessionario guadagni elevati, sono roba da latifondisti più che da imprenditori. E vanno scoraggiati se non impediti". Concludiamo l'argomento con le parole del Presidente della Regione Toscana che si domanda" che aspetta il parlamento ad intervenire e una volta tanto, a fare una riforma liberale contro una rendita assurda?".
Clemente Manzo