“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Spiagge free (per tutti!)
Vasto. Un mozione di Desiati e Bischia per rendere libero l'accesso al mare: «Varchi sempre più limitati»
QUANDO MASSIMO E ANDREA DICONO BASTA. Il mare è una risorsa preziosa e pubblica, di cui tutti devono poter fruire. Senza ostacoli di sorta. Partendo da questo ragionamento, Massimo (Desiati) e Andrea (Bischia) hanno detto basta. I componenti del gruppo consiliare di “Progetto per Vasto” hanno infatti presentato un’'interrogazione al sindaco Luciano Lapenna in riferimento alla questione degli “accessi al mare” dalla Statale 16 Adriatica verso la costa. L’'atto consiliare, dice il movimento guidato da Massimo Desiati, si è reso necessario "nella considerazione del fatto che questi varchi appaiono sempre più limitati, nel numero e negli spazi. Essi rappresentano, da sempre, un caratteristico passaggio per chi, turista, residente o operatore della piccola pesca volesse raggiungere a piedi tratti della costa vastese. Ormai da tempo, però, in modo costante, gli ultimi accessi rimasti sono divenuti impervi e pericolosi, situazione che arreca forte disagio a chiunque volesse utilizzarli. A causa di iniziative private di vario genere, si è assistito alla chiusura di varchi da sempre esistenti e da sempre utilizzati. Inoltre, all’impervietà dei passaggi, si aggiunge il degrado dovuto all’'indecorosa presenza di rifiuti abbandonati e difficilmente rimovibili proprio a causa della inaccessibilità dei luoghi. Sono numerose, poi, le costruzioni abitative a ridosso della linea di costa e la loro insistenza sul territorio ha causato, di fatto, la privatizzazione del “accessi al mare” prima da chiunque utilizzati".
TRE "SEMPLICI" COSE. Desiati e Bischia, con l’interrogazione presentata, intendono sapere dal sindaco tre semplici cose: 1) se, presso gli Uffici comunali, esiste una mappa degli accessi dalla Statale 16 Adriatica verso la costa vastese; 2) se non ritenga che debba essere eseguita la manutenzione di quelli ancora esistenti, almeno con lo sfalcio dei rovi e dell’erba e la pulizia dei luoghi, assicurandone così l’individuazione e l’agevole utilizzo; 3) se, dopo un'apposita ricognizione, non si ritenga necessario intervenire per riaprire gli “accessi al mare” non ancora definitivamente compromessi, ancora utilizzabili e che rappresentano una "peculiare caratteristica della nostra costa". Massimo e Andrea rimangono in (paziente) attesa di una risposta.
Giuseppe Marfisi