“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Spacciavano dentro un pub del pescarese: il capo era una donna
Eseguite 6 ordinanze di custodia cautelare domiciliare, arrestata una donna e sequestrati 100 grammi di cocaina
SPACCIO E DONNE NELL'OPERAZIONE "DOPPIO MALTO". ll Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Chieti ha sgominato un sodalizio dedito allo spaccio di cocaina operante in Abruzzo, composto prevalentemente da persone del “gentil sesso”. I militari hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare domiciliare emesse dal Tribunale di Pescara nei confronti di soggetti dediti allo spaccio di droga nelle province di Chieti, Pescara e Teramo.
Una di queste è stata trovata in possesso della sostanza stupefacente ed è stata arrestata e tradotta al carcere di Chieti località Madonna del Freddo.
Il “centro operativo” dell’intero sodalizio era il noto pub “Il Tugurio” di Villanova di Cepagatti (PE) utilizzato come “copertura” per lo svolgimento degli illeciti traffici, gestito esclusivamente da donne. I “clienti” del pub, tra una consumazione e l’altra, approfittavano per acquistare le loro dosi quotidiane di stupefacente, prevalentemente cocaina.
La mente operativa dell’intero gruppo era la titolare del pub, la quale aveva come collaboratrici altre donne che provvedevano sia ad operare lo spaccio dello stupefacente sia a procurarsi, dai vari fornitori, l’illecita sostanza: il tutto sotto continua supervisione della titolare dell’esercizio commerciale.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Pescara, nella persona del Sostituto Procuratore Gennaro Varone, hanno permesso di ricostruire, anche grazie all’ausilio di numerose intercettazioni telefoniche, il sodalizio criminale dedito allo spaccio di droga.
Il nome dell’intera operazione (Doppio Malto) prende evidente spunto dall’attività lavorativa esercitata dalle donne arrestate. Nel corso delle indagini, durate sei mesi, è stata tratta in arresto una donna che fungeva da corriere, la quale aveva acquistato cocaina da un albanese residente a Roseto degli Abruzzi (TE), e sono stati segnalati numerosi consumatori di droga ai competenti Uffici Territoriale del Governo.
Nell’ambito dell’esecuzione delle ordinanze cautelari, i Finanzieri hanno eseguito anche una serie di perquisizioni locali ed in una di queste, effettuata presso il citato Pub, hanno rinvenuto ulteriori cento grammi di cocaina detenuti da una collaboratrice dalla titolare del Pub stesso. Quest’ultima, già colpita da ordinanza, è stata associata presso il carcere di Chieti a disposizione dell’A.G. inquirente.
Il fornitore principale delle donne “in carriera” risultava essere un ragazzo albanese residente nella provincia di Teramo, il quale almeno una volta a settimana, riforniva il Pub di “polvere bianca”.
Ad un altro collaboratore delle signore è stata notificata l’ordinanza direttamente presso il carcere di Pescara dove lo stesso è attualmente detenuto per reati inerenti gli stupefacenti.
L’ utilizzo dell’esercizio come base operativa per lo spaccio sarà segnalato alla Questura di Pescara per gli eventuali provvedimenti di competenza. L’indagine in argomento è risultata essere una “costola” di una più ampia indagine operata dai Finanzieri di Chieti, anch’essa delegata dalla Procura della Repubblica di Pescara, che ha permesso di individuare un sodalizio composto prevalentemente di cittadini albanesi residenti ed operanti nel teramano.
Redazione Independent