“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Something stinks in Abruzzo
Fino al 2007 l'Abruzzo ha avuto il PIL procapite piu' alto del Mezzogiorno. Poi le cose sono precipitate e nessuno, in verita', ha saputo spiegare il perche'. Cosa è realmente accaduto
SOMETHING STINKS IN ABRUZZO. Una delle regioni piu' povere d'Italia scrivemmo alcuni giorni fa nell'affrontare la situazione della nostra terra. Per primo parlammo del turismo, ebbene, per alcuni lettori il nostro turismo e' come avere pepite d'oro che nessuno sa come pulirle. Un piccolo problema che si puo' risolvere facilmente. Ricordiamo che fino al 2007 l'Abruzzo e' stato al primo posto nell'andamento del reddito delle regioni meridionali e insulari, seguito da Sardegna, Molise Basilicata, Puglia, Sicilia, Calabria e Campania. Fino al 2007 l'Abruzzo ha avuto il PIL procapite piu' alto del Mezzogiorno. Poi le cose sono precipitate e nessuno, in verita', ha saputo spiegare il perche'. Nel 2011 i lavoratori abruzzesi furono stimati a 510 mila unita'. Alla fine del 2012 la disoccupazione era salita all'11,5%. Balzo nel 2013 per raggiungere il 12,3%. Se parlate con gli esperti di politica sentirete dire che la colpa, la vera colpa, e' dei governi in carica. Indubbiamente c'e' un filo di verita' in questo, ma non possiamo sempre incolpare la politica per i nostri fallimenti Passiamo all'agricoltura e alla geologia del territorio principalmente montuoso che e' poco adatto a certi tipi di coltura. Pero' fichi, carote, patate, uva tra le prime in Italia. I fichi sono ricercati all'estero per la loro bonta'. Ma anche barbabietole, grano, orzo, farro e tabacco. La coltura del tabacco dava lavoro a tanta gente. Oggi la produzione e' scesa paurosamente. Ma non dimentichiamoci di olive e vite. La vendita dell'olio italiano negli Stati Uniti e' in piena ascesa. Ma quando ho chiesto olio d'Abruzzo al manager di un grosso market newyorkese, la risposta e' stata: "Non e' piu' nella lista, forse perche' non producono olio extravergine". Per il commercio della nostra regione c'e' sempre stato un prodotto eccezionale, lo zafferano,vrichiesto nel mondo insieme con la liquirizia. Dove vivo lo zafferano e' richiesto nei migliori fistoranti e annunciato nei menu come "l'extra del giorno". Tuttavia il costo dello zafferano e' particolarmente alto, una bustina di pochi grammi 85 dollari. Per avere una idea elenchiamo le produzioni di alcuni prodotti abruzzesi: 850 quintali di frutta, 5 milioni di quintali di ortaggi, 1,600.000 quintali di patate, 5 milioni di quintali di uva sia per la tavola che per la produzione di vini. Il totale di produzione di vini raggiunse 4 milioni di ettolitri nel 2017. Se aggiungete l'allevamento ovino (con pregiati formaggi di pecore) e la pesca, vedrete che, perdiana, l'Abruzzo sa sfruttare le sue qualita' . Quindi cosi' stando cosi' le cose, devo dire con Marcellus di Shakespeare: "Something stinks in Denmark". Ma forse anche in Abruzzo...
Benny Manocchia (USA)