“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Solvey operai senza Cigs
Bussi. Provincia convoca un altro tavolo per scongiurare la fin del rapporto di lavoro di 22 lavoratori
SOLVAY CHIMICA BUSSI: 22 LAVORATORI SENZA CIGS. Non è stato raggiunto alcun accordo ieri, nella sede dell’assessorato al lavoro della Provincia, nel corso dell’incontro convocato dall’assessore Antonio Martorella in merito alla richiesta, da parte della Società Solvay Chimica di Bussi sul Tirino, di avviare la procedura CIGS per “cessazione attività” per 22 lavoratori di due specifiche linee di produzione: quella degli impianti silicati e quella chimica fine. Alla riunione erano presenti lo stesso assessore al Lavoro, i funzionari dell’ente, l’ing. Bruno Aglietti e il dr. Gianluca Giannetti della Solvay, il dr. Pasquale Pinnetti della Confindustria di Pescara, Domenico Ronca e Giovanni D’Addario della FILCTEM Cgil, Donato Primante e Massimo Razzaia della FEMCA Cisl e Giovanni Cordesco della UILTEC Uil. Dunque un nulla di fatto che ha però spinto l’assessorato a farsi parte attiva nel tentativo di arrivare comunque ad un accordo, che superando le posizioni di ognuno, miri quantomeno a scongiurare, per i suddetti lavoratori, la cessazione definitiva del rapporto di lavoro.
MARTORELLA: «CONVOCATO NUOVO TAVOLO». «Dopo l’incontro di ieri - ha dichiarato l’assessore Antonio Martorella - abbiamo deciso di farci parte attiva per arrivare ad un accordo per una delle più gravi vertenze aziendali del territorio. Il nuovo incontro è stato convocato per il 22 luglio prossimo. Il futuro dei lavoratori della Solvay di Bussi – ha continuato Martorella - ci sta molto a cuore, così come la prospettiva futura di quel sito, ma non possiamo non tener conto della volontà della direzione aziendale di voler fermare le due linee di produzione. A questo punto dobbiamo trovare strumenti diversi, in collaborazione con le parti sociali, per tentare di arrivare non dico ad una soluzione del problema, ma, quanto meno ad una soluzione della vertenza che tenga conto delle diverse esigenze dei lavoratori da un parte, e dell’azienda dall’altra».
Redazione Independent