“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Soldi ai Centri per l'Impiego
La Regione stanzia 3,2 milioni per finanziare le attività degli uffici abruzzesi. Ma servono per trovare poi lavoro?
LA REGIONE SALVA I CENTRI PER L'IMPIEGO. Questa mattina, a Pescara, è stata firmata l'intesa interistituzionale tra la Regione Abruzzo e le Province di Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo che prevede lo stanziamento di 3,2 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo per la promozione dell'orientamento, dell'istruzione e formazione professionale e delle politiche del lavoro e individua le stesse Province quali Organismi Intermedi, cioè, organismi pubblici designati a svolgere una parte dei compiti dell'Autorità di Gestione, incardinata presso la Regione Abruzzo. Eppure, stando a quanto pubblicato dall'Istat, il lavoro dei Centri per l'Impiego non starebbe andando alla grandissima: infatti, 37 giovani su 100, dela fascia tra i 15 ed i 24 anni, sono senza lavoro.
GATTI: «RISORSE PER L'IMPIEGO». A tal proposito è intervenuto l'assessore regionale Paolo Gatti che ha affermato che «dopo la confusione normativa che c'è stata a livello nazionale con i decreti Salva Italia e Spending review, diamo la possibilità alle Province di ripartire con risorse importanti per garantire i servizi per l'impiego. Adesso, - ha proseguito - attendiamo una fattiva collaborazione tecnica con le quattro Province per l'attuazione bilaterale dei programmi operativi. Esprimo soddisfazione per aver potuto concretizzare un obiettivo importante disciplinato dal Programma Operativo del FSE 2007/13 che prevedeva l'individuazione delle Province come Organismi intermedi». Tradotto in linguaggio meno politichese vuol dire che i soldi ci sono per far funzionare questi mastodontici apparari pubblici. A cosa servano, però, resta davvero un mistero.
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