“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sociale. Mascia col "Patto"
Si chiama 'Patto di Cittadinanza': esperimento di cittadinanza partecipata che coinvolge le associazione. A breve attivo lo sportello per raccogliere le istanza
SOCIALE. MASCIA VARA IL PATTO DI CITTADINANZA. Si chiama ‘Patto di Cittadinanza’ ed è un esperimento di ‘cittadinanza partecipata’ in cui le fasce più fragili della popolazione, anziani, diversamente abili, giovani in condizioni di disagio, saranno chiamati a dire quali sono le proprie esigenze primarie, aiutando la pubblica amministrazione a indirizzare meglio la propria azione di governo. Partner del Comune in tale nuova impresa saranno la Facoltà di Scienze Sociali dell’Università ‘d’Annunzio’, la Caritas, il Centro Servizi per il Volontariato e le Cooperative e associazioni sociali che operano da sempre nel settore. Alla presentazione del progetto oltre al sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, il professor Antonello Canzano, la docente Eliana Di Giacomo e il consigliere comunale Livio Marinucci.
COME FUNZIONA. Il Patto di Cittadinanza si concentra su quegli aspetti che stanno alla base dell’insorgenza del maggior numero di situazioni di disagio, cercando di individuare il fattore comune che le contraddistingue tutte: la carenza di una relazione accrescitiva tra cittadino ed istituzioni. Si tratta di capovolgere il punto di osservazione della riflessione su anziani, disabili e giovani, mettendo questi attori al centro dell’attenzione non come “responsabili”di atteggiamenti distorti, ma come “vittime” della mancanza di dialogo e di attenzione, ascolto ed empatia da parte delle istituzioni. Diversi studi evidenziano inoltre che i fattori di protezione contribuirebbero ad evitare o ad attenuare una situazione di disagio e un certo comportamento a rischio, rilevando la vulnerabilità individuale, le difficoltà familiari, la particolare fragilità del contesto sociale nel quale vive il cittadino. E’ dunque nella relazione che anziani, disabili, famiglie e giovani possono ritrovare il senso della sfida, orientarsi tra le tante opportunità, darsi priorità di valore, dare un significato, una prospettiva, un orizzonte alla propria vita. Agire rispetto alle multiproblematicità sovra citate significa: costruire un Patto che tenga conto dei bisogni (parta dai bisogni) di ciascun attore coinvolto nel processo sociale, definire una priorità rispetto a quali sono, potenziare i fattori protettivi dal microcosmo sociale al macrocosmo, costituendo il Patto forte e costruttivo tra cittadini e istituzione. E’ la Persona al centro, ed è attraverso la valorizzazione della persona che la relazione tra istituzione e cittadini trova terreno per la crescita. I cittadini esprimono in modo forte il bisogno primario di essere ascoltati, di avere interlocutori consapevoli che si aiutino reciprocamente spendendosi senza riserve. Il dialogo diventa qualcosa di vivo, coinvolgente, superando gli strati superficiali di indifferenza con cui l’educazione, le convenzioni sociali, l’individualismo solitamente avvolgono i rapporti tra cittadini e istituzioni.
Redazione Independent