“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sixty. La lotta degli operai
Chieti. Piove ma il presidio dei lavoratori va avanti. Il silenzio dei cinesi fa paura: a rischio 414 posti di lavoro
SIXTY. LA LOTTA DEGLI OPERAI. Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ed il Presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, hanno scritto una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico per fare luce sull'accordo che ha portato alla transazione della vecchia proprietà con il gruppo cinese Crescent HydePark. Un affare da 300 milioni di euro, costituito perlopiù da debiti contratti con le banche ed accumulati nei lunghi anni di crisi del comparto moda. All'indomani dell'eclatante protesta (alcuni operai sono saliti sul tetto dello stabilimento) non è arrivata alcuna rassicurazione e la produzione resta ferma. I sidacati si sono divisi: c'è chi ha appoggiato la protesta degli operai e chi, invece, ha preferito seguire la via del dialogo cercando contatti direttamente con la proprietà. Ma rischio è fortissimo. Stando ad alcune indiscrezioni sembrerebbe che la proprietà voglia trasferire la produzione all'estero, per abbandonare progressivamente lo stabilimento teatino. Rischiano il posto ben 414 lavoratori, mentre 170 sono già stati tagliati con l'ultimo piano industriale. Se ciò dovesse verificarsi sarebbe un danno per il territorio enorme, forse incolmabile. Bisogna che la politica si faccia sentire. Eccome!
Marco Beffe