“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sixty. Chieti piange
Fumata grigia nel vertice romano. La proprietà conferma i tagli al personale dello stabilimento: avanti con 50 unità
SIXTY. CHIETI PIANGE. Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, a margine dell’incontro riguardante la “Vertenza Sixty”, svoltosi questo pomeriggio, a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ha dichiarato quanto «quest’oggi, sebbene la proprietà abbia iniziato a dare una minima informazione in più su ciò che intende fare, abbiamo assistito ancora una volta ad un confronto che non offre certezze sul futuro della Sixty». Di certo c'è soltanto la conferma di voler continuare la produzione ma soltanto con 50 unità. Addirittura c'è una voce che parla di un'idea della Crescent Hyde Park che prevederebbe l'abbandono dello stabilimento di Chieti Scalo in favore di una di dimensioni ridotte nell'hinterland tra Chieti e Pescara.
LA NEW COMPANY. Il sindaco di Chieti ha poi spiegato la situazione dal punto di vista legale. «Siamo in attesa che il giudice possa valutare il piano che l'Azienda proporrà per la continuazione dell'attività», ha detto Di Primio. «Ho chiesto di avere certezze circa la possibilità di continuare la produzione, almeno del campionario, a Chieti e, soprattutto, di avere garanzie sulla concessione pluriennale, da parte di Sixty International, dei marchi alla new company che dovrà costituirsi e prendere in affitto il ramo d'azienda». E' attesa prima di natale la decisione del tribunale fallimentare che si è riservato 90 giorni per decidere il fallimento qualora i creditori non accettassero il pagamento dei debiti al 30%. E' previsto un novo incontro al Ministero dello Sviluppo E conomico il prossimo 12 novembre. Intanto, gli oltre 400 lavoratori di Sixty Spa tremano, con loro, anche la città di Chieti e tutto l'Abruzzo.
Marco le Boeuf