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Sisma. Inps vuole le tasse
L''Aquila. Il Governo differisce al 31 gennaio la restituzione dei benefici fiscali concessi per le aziende
TASSE: LE MPRESE DEL SISMA IN DIFFICOLTA'. «Il differimento al 31 gennaio dei termini per la restituzione dei benefici contributivi e fiscali concessi alle Imprese a seguito del Sisma Abruzzo 2009 non risolve assolutamente il problema: il danno per un Territorio colpito da un evento devastante non è sopportabile». E' quanto espresso dal Presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, all’indomani della notizia della proroga al 31 gennaio 2013 della riscossione da parte dell’INPS dei benefici contributivi - abbattimento del 40% - di cui hanno usufruito le imprese ubicate nel cratere sismico. «E’ evidente che la questione rimane in tutta la sua drammaticità. La restituzione richiesta a tutti i soggetti che hanno beneficiato di contributi per un importo superiore alla soglia “de minimis” di cui ai regolamenti dell’Unione Europea (200.000 Euro) avrà conseguenze veramente insostenibili, considerando che si tratta di un provvedimento del tutto inatteso, con ricadute economiche fortemente negative sui bilanci già consolidati delle imprese, conseguente peraltro ad un errore del Governo Italiano che non ha comunicato nei tempi stabiliti all’UE quanto dovuto per la valutazione dell’aiuto in questione. Si tratta di un fatto per cui, per errore di altri, dovrebbero pagare pesantemente le conseguenze direttamente le Imprese, e quindi anche i cittadini colpiti dal terremoto del 6 Aprile 2009». Per il presidente di Confindustria un tale provvedimento non può essere sostenuto da un territorio già così provato dal sisma e alle prese con una difficile ricostruzione materiale e sociale, oltre che da un annoso processo di deindustrializzazione strutturale.
IL CASO DELL'EMILIA, UMBRIA, VENETO E MARCHE. La concessione del beneficio sui contributi dovuti dalle Imprese, fu concesso alle Regioni Umbria e Marche in occasione del Sisma del 1997, ed è tema che riguarda anche i territori del Veneto, dell’Emilia Romagna e della Lombardia, colpiti dal sisma del 2012. Forte di tutte queste motivazioni, Confindustria Abruzzo sta chiedendo con forza a tutte le espressioni istituzionali competenti, a cominciare dal Governo Italiano, di sostenere con vigore nei confronti dell’UE l’insostenibilità di una tale provvedimento, facendo valere, almeno in occasione di drammi conseguenti eventi naturali, la voce di una parte dell’Italia.
Redazione Independent