“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Si toglie la vita detenuto
Carcere "lager". Ancora una tragedia all'interno di un istituto di pena: tunisino si uccide col gas
CARCERE. DETENUTO SI TOGLIE LA VITA. Se la Corte Europea per i Diritti Umani ha denunciato la situazione drammatica delle carceri italiane un motivo ci sarà. Se, poi, anche i presidenti delle Corti d'Appello della Penisola, nell'innaugurazione dell'anno giudiziario, hanno suggerito di ricorrere alla misura detentiva soltanto in casi di necessità allora vuol dire che il problema delle condizioni di vita dietro le sbarre è davvero allarmante. Il problema è sempre lo stesso: il sovraffollamento, le strutture idonee e la carenza di personale specializzato affinchè la pena diventi davvero un'occasione di riabilitazione. Così fino ad oggi non è stato nonostante l'impegno di leader importanti quali l'abruzzese Marco Pannella che ha addirittura vviato uno scipero della fame e della sete interrotto soltanto perchè altrimenti sarebbe morto. Dunque, non desta meraviglia l'ennesimo suicidio avvenuto durante la notte nell'istituto "San Donato" a Pescara, dove un detenuto tunisino di 33 anni è stato trovato morto. A trovare il corpo sono stati i compagni di cella, allarmati dal fatto che l’uomo non rispondeva alle loro sollecitazioni.L’uomo si sarebbe ucciso inalando del gas da una bomboletta in dotazione per la cucina.
Redazione Independent