Si spegne il ‘caso’ bollette dell’acqua non pagate

Il consigliere pentastellato Paolo Sola aveva tirato fuori la vicenda dei debiti del Comune di Pescara verso il gestore della rete idrica

Si spegne il ‘caso’ bollette dell’acqua non pagate

“Non ci sono emergenze finanziarie, al Comune di Pescara, per le somme dovute all'Aca". L'assessore al Bilancio Eugenio Seccia risponde così al consigliere comunale Paolo Sola che ha lanciato l'allarme dopo aver intercettato delle comunicazioni interne al Comune. "Ma chi ha fornito informazioni a Sola lo ha fatto in maniera incompleta, per cui mi corre l'obbligo di correggere il tiro, anche per evitare che in futuro accada di nuovo", prosegue Seccia che ha già chiarito tutto in aula, durante la seduta del Consiglio comunale.

Aca, spiega l'assessore, "invia annualmente al Comune di Pescara tra le 800 e le 1.000 fatture, che sono suddivise in una miriade di utenze sparse per tutta la città, spesso dell’importo di pochi centesimi di euro. E’ evidente, quindi, che le verifiche degli uffici non possano essere considerate alla stessa stregua della fornitura di una risma di carta! I referenti comunali di riferimento, infatti, devono innanzitutto verificare la localizzazione dell’utenza e poi, in qualche modo, che il consumo sia congruo rispetto alla natura dell’utenza cui si riferisce: passaggi non così immediati come qualsiasi altro genere di utenza, e che necessitano, per forza di cose, di un maggior periodo di tempo rispetto ad una fornitura tradizionale. La Ragioneria, dal canto suo, effettua dei controlli costanti, provvedendo al saldo laddove non lo abbiano fatto i settori, operando con un rigore assoluto".

"Le fatture riferite al 2018 di cui parla Sola (si tratta in realtà di poche decine rispetto alle migliaia di fatture già liquidate) sono determinate dalla circostanza che spesso ACA ha difficoltà a riconciliare i pagamenti effettuati dai propri clienti, per cui è accaduto in diverse occasioni che, i mandati - cioè i pagamenti - riferiti a determinate fatture di un determinato esercizio siano state associate da Aca a posizioni diverse. E la prova è data dal fatto che nel 2021 la società ha inviato una lettera a tutti i Comuni soci chiedendo il nominativo di un referente per ogni ente, per riallineare i pagamenti effettuati con le fatture ad essi associate. Aca, da parte sua, ha destinato un certo numero di dipendenti proprio a questo tipo di gestione. D'altronde il numero di utenze gestite dalla società acquedottistica è vastissimo e spesso i valori delle fatture sono di pochi euro o centesimi di euro. Probabilmente è anche per questo motivo che ACA ha deciso di non applicare alcun tipo di interesse ai pagamenti effettuati in ritardo dai Comuni, motivo per cui, evidentemente, seppur fosse rimasta indietro qualche fattura da pagare, nessun danno avremmo creato, contrariamente a quanto denuncia Sola con un allarmismo eccessivo e ingiustificato. Va anche detto che ci sono stanziamenti sufficienti per pagare la prestazione che viene fornita da Aca, e i pescaresi non rischiano alcunché. Il Comune non soltanto paga l'Aca ma paga tutti i fornitori (in 30 giorni) e se Sola avesse davvero voluto fare chiarezza avrebbe fatto prima a rivolgersi al sottoscritto, per un approfondimento chiarificatore. O avrebbe potuto chiedere al settore Ragioneria, avendo "intercettato" la corrispondenza partita proprio da questo settore che è impegnato in una ricognizione accurata relativa al servizio garantito dall'Aca".